I fatti risalgono al 21 luglio 2024, quando Milella, alla guida di uno scooter Beverly, effettuò una pericolosa inversione a U su via Gentile, nel quartiere Japigia, in prossimità del sacrario militare. Una manovra improvvisa che causò il violentissimo impatto con la Suzuki guidata da Giovanni Vittore, che sopraggiungeva in sella al suo mezzo. Il giovane cadde rovinosamente a terra e batté la testa sull’asfalto. Per lui non ci fu nulla da fare.
Quel giorno, però, Francesco Milella non si fermò a prestare soccorso. Dopo l’urto si allontanò dal luogo dell’incidente, lasciando il ragazzo agonizzante sulla carreggiata. Fu rintracciato e fermato dopo alcuni giorni di indagini condotte dalle forze dell’ordine.
La sentenza del gup, pronunciata ieri al termine del processo con rito abbreviato, ha previsto anche la revoca della patente di guida per l’imputato. Oltre alla pena detentiva, il giudice ha disposto una provvisionale immediatamente esecutiva a titolo di risarcimento danni: 182mila euro a ciascuno dei genitori della vittima e 79mila euro alla sorella, che si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Angelo Loizzi e Maria Castrucci. La somma dovrà essere corrisposta in solido con la compagnia assicurativa Unipol, coinvolta nella vicenda in quanto garante della responsabilità civile.
Nel procedimento, la Procura di Bari aveva avanzato una richiesta di condanna pari a cinque anni e quattro mesi di reclusione, leggermente superiore alla pena inflitta dal giudice. Milella è stato difeso dagli avvocati Giocondino e Gianstefano Romanelli.