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Lecce

Truffa del finto carabiniere a Surbo: i veri carabinieri li bloccano e la polizia li espelle

Colti in flagrante mentre cercavano di raggirare un’anziana: scatta il foglio di via per due napoletani. Decisivo l'intuizione del figlio della vittima

La Polizia di Stato di Lecce

La Polizia di Stato di Lecce

LECCE – Hanno provato a mettere a segno l’ennesima truffa ai danni di un’anziana fingendosi carabinieri, ma il piano è saltato grazie al pronto intervento del vero figlio della vittima e all’arrivo tempestivo dei militari. Protagonisti della vicenda un uomo di 45 anni e una donna di 47, entrambi originari di Napoli, che sono stati denunciati e raggiunti da un provvedimento di allontanamento firmato dal questore della provincia di Lecce.

Il tentativo di raggiro si è consumato nei giorni scorsi nel comune di Surbo, dove la coppia ha messo in atto lo stratagemma ben noto del falso incidente: al telefono, un sedicente carabiniere ha raccontato a un’anziana che il figlio era rimasto coinvolto in un sinistro e che, per evitargli il carcere, era necessario consegnare 5.000 euro in contanti o in gioielli.

A far naufragare il piano è stato un colpo di fortuna: a rispondere alla telefonata è stato proprio il vero figlio della vittima, che ha intuito il raggiro e ha tenuto l’interlocutore al telefono il tempo necessario per allertare il numero di emergenza. I carabinieri si sono precipitati sul posto sorprendendo l’uomo proprio mentre si apprestava a incassare il bottino. Ad attenderlo in auto c’era la complice.

Entrambi sono stati denunciati a piede libero. Considerato il forte allarme sociale legato alle truffe agli anziani e l’assenza di motivazioni lecite per la presenza della coppia nel territorio salentino, il questore di Lecce ha disposto l’immediato rimpatrio con foglio di via obbligatorio per 4 anni.

Il provvedimento, emesso su proposta della Divisione Anticrimine della Questura, impone ai due soggetti di lasciare Surbo entro due ore dalla notifica e vieta loro il ritorno nel comune per i prossimi anni. Un segnale chiaro contro una piaga che continua a colpire le fasce più vulnerabili della popolazione e che impone tolleranza zero verso chi ne approfitta.

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