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Lecce

Gelate notturne e grandinate, distrutte le coltivazioni di patate, piselli, fave e cavolfiori

Coldiretti denuncia danni gravissimi dopo la tempesta di ghiaccio che ha colpito Martano, Salve e Gallipoli. Colpite anche cicorie, carciofi, finocchi e zucchine. Salento fragile per cementificazione e abbandono dei campi

Gelate nel Salento, coltivazioni distrutte

Gelate nel Salento, coltivazioni distrutte

LECCE - Una tempesta di ghiaccio ha mandato in tilt le campagne salentine, cancellando in pochi minuti mesi di lavoro e seminando devastazione tra i campi coltivati. La grandinata che nelle scorse ore ha colpito con violenza Martano, Torre Pali (Salve) e Gallipoli ha distrutto oltre il 50 per cento delle coltivazioni di patate Sieglinde e Annabelle, già messe a dura prova dal repentino crollo delle temperature e dalle gelate notturne.

A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, che denuncia una situazione drammatica per l’intero comparto ortofrutticolo della provincia di Lecce. I danni non riguardano solo le patate: risultano compromesse anche rape, cicorie, finocchi, insalate, zucchine, piselli, fave e cavolfiori.

Le piante, letteralmente bruciate dalla grandine, non avranno possibilità di ripresa, spiegano i tecnici Coldiretti. E anche la produzione tardiva rischia di andare perduta, mentre cominciano a emergere problemi su altre colture stagionali, come i carciofi.

Un quadro che conferma gli effetti sempre più devastanti del cambiamento climatico, con fenomeni estremi che si abbattono su un territorio reso vulnerabile dall’abbandono delle campagne e dalla crescente cementificazione. In Puglia, ricorda Coldiretti, negli ultimi 25 anni è scomparso il 28 per cento della superficie agricola coltivata, un quarto del patrimonio rurale sacrificato sull’altare dell’urbanizzazione.

Oltre sei miliardi di euro i danni stimati nell’ultimo decennio, tra perdite di raccolti e distruzione di infrastrutture agricole, causati da allagamenti, frane, smottamenti e crolli strutturali, in una regione dove l’81 per cento dei comuni leccesi è a rischio idrogeologico.

Siamo di fronte a un clima sempre più estremo e imprevedibile – ha commentato Gianni Cantele a nome di Coldiretti Puglia – che mette in ginocchio gli agricoltori e li costringe a sostenere costi aggiuntivi enormi per riseminare, acquistare nuove piantine, lavorare di più la terra, usare carburanti e mezzi agricoli extra. Il tutto senza garanzie di raccolto.”

Coldiretti rilancia la richiesta di riconoscere agli agricoltori un ruolo strategico nella tutela del paesaggio e nella gestione del territorio, ricordando che il dissesto idrogeologico non può essere combattuto senza il presidio costante del mondo agricolo.

Una crisi, quella attuale, che non riguarda solo il reddito delle aziende, ma che mette in discussione la tenuta stessa del sistema agricolo salentino, sempre più esposto a eventi meteo improvvisi e a fenomeni climatici violenti che compromettono intere filiere in poche ore.

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