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Brindisi
31 Marzo 2025 - 19:47
Michele Emiliano tra i lavoratori della Versalis di Brindisi
BRINDISI - La chiusura dell’impianto di cracking di Versalis, prevista per domani, martedì 1 aprile, scuote profondamente l’intero sistema industriale di Brindisi. A esprimere preoccupazione e dure critiche è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che denuncia il rischio di una crisi occupazionale e ambientale di vasta portata.
“È un colpo durissimo per il lavoro, l’ambiente e il futuro dell’area industriale brindisina – dichiara Emiliano –. La transizione proposta da Versalis prevedeva un percorso graduale con l’avvio della gigafactory. Non ci siamo mai opposti, né ai tavoli regionali né in quelli ministeriali, purché fossero tutelati i posti di lavoro, il territorio e il tessuto produttivo. Questa chiusura, invece, era evitabile e oggi rappresenta un errore grave. Chiediamo un intervento immediato del Governo per scongiurare un danno irreparabile. La Regione Puglia è pronta a un confronto istituzionale in qualsiasi momento: Brindisi non può essere abbandonata”.
A lanciare un ulteriore segnale d’allarme è l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, che sottolinea la drammaticità della situazione: “Da domani il cracking si fermerà, nonostante le nostre sollecitazioni, le richieste dei sindacati e le preoccupazioni di centinaia di lavoratori. Questo segna l’inizio di una fase nera per il polo chimico-industriale di Brindisi, da sempre punto di riferimento a livello nazionale ed europeo”.
Triggiani evidenzia anche i rischi connessi alle conseguenze ambientali della chiusura: “Avevamo chiesto al Governo di mediare per rinviare la dismissione dell’impianto, ben consci delle ripercussioni gravissime per l’intera filiera produttiva, non solo per i dipendenti diretti ma anche per l’indotto. Ora si apre anche un fronte ambientale: Lyondell Basell ha già avanzato la richiesta di bruciare in torcia l’off gas residuo, una procedura che potrebbe comportare seri impatti sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica. Tutto ciò lo avevamo già previsto e messo nero su bianco in un documento trasmesso al ministro competente nei giorni scorsi”.
Non meno preoccupante, secondo l’assessora, il mancato avvio dei lavori per la gigafactory: “Non si comprende perché non si proceda subito alla costruzione della nuova struttura, che dovrebbe sorgere in aree distinte rispetto a quelle attualmente occupate dagli impianti del gruppo Eni. Nulla avrebbe impedito il proseguimento delle attività di cracking in parallelo ai lavori”.
“La Regione ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità – conclude Triggiani –. Attraverso la task force guidata da Leo Caroli, abbiamo convocato tavoli tecnici, espresso con forza le nostre preoccupazioni al ministero, e proposto soluzioni condivise con le parti sociali. Ma ora serve una risposta forte e immediata per salvare il futuro industriale e occupazionale di Brindisi”.
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