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Lecce

Costretta a un matrimonio forzato, minorenne pakistana trova il coraggio di ribellarsi

Viveva segregata in casa perché rifiutava le nozze con un connazionale. Salvata grazie alla scuola, è ora al sicuro in una comunità. Denunciati i familiari

Aula scolastica

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LECCE - Una ragazza di origine pakistana, minorenne e residente con la famiglia in un comune della provincia di Lecce, ha trovato la forza di denunciare la propria situazione dopo un lungo periodo di silenzio e isolamento. A metterla in salvo è stato il rapporto di fiducia instaurato con una docente, alla quale ha raccontato quanto stava accadendo. Il suo rifiuto a un matrimonio combinato con un connazionale, residente in Pakistan, l’avrebbe condannata a una condizione di vera e propria reclusione domestica.

Secondo quanto ricostruito dalle autorità, la vicenda si sarebbe sviluppata nell’arco di un anno, tra il settembre del 2022 e il settembre del 2023. La giovane sarebbe stata sottoposta a pressioni psicologiche e maltrattamenti da parte dei familiari, nel tentativo di forzarla ad accettare l’unione. Sarebbe stata privata della libertà, controllata e isolata da ogni contatto esterno, fino a quando non ha avuto l’opportunità di confidarsi in ambiente scolastico.

Le sue parole hanno attivato la macchina della protezione minorile. La segnalazione è stata inoltrata alle autorità competenti, che hanno avviato un'indagine approfondita. I genitori e il fratello maggiore della ragazza sono stati denunciati con le accuse di maltrattamenti in famiglia e tentata induzione al matrimonio forzato. La minore è stata immediatamente allontanata dal contesto familiare e trasferita in una struttura protetta.

Sulla vicenda stanno indagando sia la procura ordinaria sia quella presso il tribunale per i minorenni. L’intervento degli inquirenti ha permesso non solo di garantire la sicurezza della giovane, ma anche di far luce su un contesto culturale che, in alcuni casi, può trasformarsi in una trappola per le nuove generazioni.

Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali, ci sarebbe un’altra ragazza di origine pakistana nella medesima situazione. Anche su questo caso, al momento, sono in corso accertamenti per verificare eventuali responsabilità.

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