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Bari
30 Marzo 2025 - 06:59
Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia
BARI - Una mobilitazione capillare in tutta la Puglia, con presìdi davanti agli uffici postali dal primo al 3 aprile. È l’azione promossa da Cgil Puglia, insieme alle categorie Spi (pensionati) e Slc (lavoratori della comunicazione), per sensibilizzare i cittadini sull’importante appuntamento referendario dell’8 e 9 giugno, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti che toccano il cuore dei temi sociali e del lavoro.
«Vogliamo restituire centralità al lavoro e dignità alle persone» spiega Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia. «I referendum chiedono l’abrogazione di norme che hanno indebolito i diritti, aumentato la precarietà e ridotto le tutele. Votare Sì significa rimettere al centro l’uguaglianza tra i lavoratori, rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro, contrastare il lavoro povero e garantire una cittadinanza piena. Di fronte alla narrazione ottimistica del Governo, che parla di crescita e stabilità, portiamo la voce di chi ogni giorno affronta salari insufficienti, contratti discontinui e pensioni da fame».
Il tema pensionistico è al centro anche dell'intervento di Michele Tassiello, segretario generale dello Spi Cgil Puglia. «Con il precariato non si è poveri solo oggi, ma anche domani, da pensionati. Non si riesce a costruire una carriera previdenziale dignitosa. E mentre crescono le disuguaglianze, il Governo ha sottratto miliardi al sistema pensionistico: oltre 7 miliardi tra 2023 e 2024, che diventeranno 54 miliardi entro il 2032, una cifra che i pensionati non rivedranno mai. È per questo che saremo presenti nei giorni di pagamento delle pensioni, davanti agli uffici postali, per informare i cittadini sui contenuti del referendum e sulle nostre proposte».
Il presidio davanti agli sportelli postali non è casuale. In molti centri delle aree interne della Puglia, specie nei comuni più piccoli e con popolazione anziana, gli uffici postali rappresentano uno degli ultimi baluardi di accesso ai servizi pubblici. Lo sottolinea Nicola Di Ceglie, coordinatore regionale di Slc Cgil: «Sono veri e propri presidi di democrazia, che tengono vivo il legame tra Stato e cittadino. Eppure, negli ultimi anni, la strategia privatistica di Poste Italiane ha portato alla chiusura di circa 700 uffici, riducendo orari di apertura e tagliando decine di migliaia di posti di lavoro. Un impoverimento del servizio che penalizza proprio le comunità più fragili».
La campagna informativa punta dunque a coinvolgere un vasto pubblico, sfruttando un luogo familiare come l’ufficio postale per raggiungere anziani, lavoratori e famiglie, informare sui contenuti dei quesiti e promuovere una partecipazione consapevole al voto. Un’iniziativa che ribadisce il ruolo sociale della Cgil e rilancia la battaglia per un Paese dove lavorare, curarsi e vivere con dignità non sia un privilegio, ma un diritto garantito a tutti.
Ecco i centri interessati dalla mobilitazione in tutta la Puglia:
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