“Sarebbe auspicabile che le società a controllo pubblico adottassero una linea di prudenza, rispettando il principio costituzionale di imparzialità dell’amministrazione,” dichiara Bitetti, richiamando l’articolo 97 della Carta. Secondo il candidato, le comunicazioni istituzionali non essenziali rischiano di trasformarsi, anche indirettamente, in strumenti di promozione elettorale.
Il riferimento è al rischio di una “campagna parallela” non regolamentata, che potrebbe favorire i candidati uscenti, i quali – per il solo fatto di ricoprire incarichi pubblici – dispongono di canali privilegiati per diffondere messaggi e guadagnare visibilità gratuita.
“Questa forma di vantaggio silenzioso compromette la parità di condizioni tra i candidati,” aggiunge Bitetti, sottolineando la necessità di mantenere la massima trasparenza e correttezza nei confronti dei cittadini-elettori, ai quali deve essere garantita una consultazione libera da influenze istituzionali improprie.
L’invito è chiaro: fino al voto, le aziende pubbliche si concentrino sull’ordinaria amministrazione, rinviando ogni iniziativa comunicativa non urgente. Un gesto di responsabilità – conclude Bitetti – che rafforza la democrazia e tutela la credibilità delle istituzioni.