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Slitta l’obbligo di assicurazione contro le calamità naturali, Confartigianato: “Ora servono regole chiare per le piccole imprese”

Il Governo proroga l’entrata in vigore della norma: soddisfazione da parte di Confartigianato Puglia, che chiede trasparenza e tutela per milioni di imprenditori

Francesco Sgherza

Francesco Sgherza

BARI – Una proroga attesa, che risponde alle richieste delle micro e piccole imprese italiane. Con il rinvio dell’obbligo di stipulare polizze assicurative contro calamità naturali e disastri ambientali, deciso nelle ultime ore dal Consiglio dei Ministri, il Governo ha accolto le istanze sollevate da Confartigianato, che da mesi chiede un’applicazione più equilibrata della misura.

“Un segnale di attenzione concreta verso il cuore produttivo del Paese”, ha commentato Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, sottolineando come la decisione dell’esecutivo rappresenti una prima risposta alle difficoltà delle imprese artigiane, che costituiscono la maggior parte del tessuto economico regionale.

Il nuovo calendario prevede che l’obbligo slitti al 1° ottobre 2025 per le medie imprese, mentre per le micro e piccole attività entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026. Resta confermato, invece, il termine del 1° aprile 2025 per le grandi imprese, ma al momento non sono previste sanzioni per chi non si adeguerà entro quella data.

Secondo Sgherza, questa proroga deve rappresentare un’occasione per fare chiarezza su molti nodi ancora irrisolti del decreto attuativo: quali beni andranno assicurati, che tipo di danni saranno effettivamente coperti, e come sarà possibile confrontare le varie offerte delle compagnie assicurative.

“Temi fondamentali – sottolinea – su cui si attendono risposte certe da parte del Governo”, anche in vista dell’incontro già programmato per lunedì 31 marzo, quando il Ministero delle Imprese e del Made in Italy riunirà le organizzazioni imprenditoriali e ANIA per avviare un confronto operativo sulle modalità di applicazione della norma.

Confartigianato, che rappresenta a livello nazionale oltre 4 milioni di imprenditori, aveva espresso fin dall’inizio profonda preoccupazione per un provvedimento giudicato inapplicabile, sia per l’impatto economico – stimato in almeno 2 miliardi di euro – sia per l’incertezza normativa, generata da un decreto attuativo giunto solo il 28 febbraio, a pochi giorni dall’entrata in vigore.

Anche il presidente nazionale Marco Granelli aveva ribadito la necessità di garantire un'applicazione sostenibile e trasparente della legge, evitando che le imprese vengano gravate da costi sproporzionati senza adeguate garanzie in cambio.

“Non possiamo permetterci che un provvedimento pensato per proteggere le imprese finisca invece per danneggiarle”, ha concluso Sgherza, chiedendo che i prossimi mesi vengano utilizzati per costruire un sistema assicurativo accessibile, comprensibile e realmente efficace, capace di tutelare chi lavora ogni giorno tra mille difficoltà, anche di fronte a eventi naturali sempre più imprevedibili.

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