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Cisl Puglia lancia l’allarme: “Povertà in aumento, servono misure urgenti e mirate”

Il segretario generale Antonio Castellucci denuncia la crescita del disagio economico: la Puglia tra le regioni più colpite. Proposte per un intervento strutturale a sostegno di famiglie e lavoratori fragili

Il Segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci

Il Segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci

BARI – I numeri parlano chiaro e descrivono una Puglia sempre più in difficoltà sul fronte economico e sociale. A denunciarlo è Antonio Castellucci, segretario generale della Cisl Puglia, che commenta i dati più recenti sull’esclusione sociale nella regione, indicando la necessità di interventi tempestivi e strutturali da parte delle istituzioni.

Nel 2024, oltre un terzo dei cittadini pugliesi, pari al 37,7% della popolazione, risulta a rischio di povertà o di emarginazione sociale. Una percentuale in preoccupante aumento rispetto al 32,2% registrato nel 2023, che segna un incremento di quasi cinque punti percentuali in soli dodici mesi. A fronte di una media nazionale ferma al 23,1%, la Puglia si conferma tra le regioni con le maggiori fragilità socio-economiche d’Italia.

Castellucci sottolinea come questa situazione non possa più essere considerata emergenziale ma cronica, e aggravata da una crescita occupazionale quasi ferma, che nel corso del 2024 ha fatto segnare un modesto +0,5% rispetto all’anno precedente. Un dato che colloca la regione al penultimo posto nel Mezzogiorno per incremento dell’occupazione.

Ma non è solo la mancanza di lavoro a preoccupare. Secondo la Cisl, anche chi lavora spesso non riesce a uscire dalla povertà. Il fenomeno del lavoro povero, legato a salari troppo bassi e competenze professionali limitate, rappresenta una delle principali cause di esclusione sociale. «Un reddito insufficiente svaluta la persona e la isola, rendendola vulnerabile in modo inaccettabile» – evidenzia Castellucci.

Nel suo intervento, il segretario della Cisl elenca una serie di priorità che la Regione non può più rimandare:

  • più contrattazione e tutela dei lavoratori

  • rafforzamento del welfare locale

  • investimenti infrastrutturali capaci di generare occupazione

  • gestione efficace delle risorse europee e nazionali, in particolare del Pnrr e del Fondo di Sviluppo e Coesione

  • politiche attive del lavoro legate alle reali vocazioni territoriali

  • lotta al precariato e formazione professionale su misura

  • servizi per le famiglie e un sistema che consenta la conciliazione tra vita privata e lavoro

«Non possiamo permetterci di aspettare per vedere cosa accadrà nel 2025 – conclude Castellucci – Servono azioni concrete e immediate, che mettano al centro le persone e rispondano alle vere urgenze delle famiglie pugliesi».

La Cisl Puglia, fa sapere il segretario, è pronta a presentare le proprie proposte alla Regione nelle prossime settimane, con l’obiettivo di aprire un confronto serrato che porti risultati tangibili.

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