BARI – Un confronto definito emotivamente intenso e tecnicamente fondamentale si è svolto nelle scorse ore all’interno della III Commissione Sanità del Consiglio regionale, dove la Feder Diabetici Puglia ha portato all’attenzione delle istituzioni le principali criticità che affliggono i cittadini affetti da diabete.
A rappresentare la Federazione è stata Monica Priore, presidente dell’organizzazione, che ha rivolto un ringraziamento sentito al presidente Mauro Vizzino e a tutti i componenti della Commissione per la disponibilità dimostrata e l’ascolto attento. Ma, soprattutto, ha ribadito che la situazione richiede interventi urgenti, non solo promesse.
Durante l’audizione, la Federazione ha presentato sei punti prioritari, descritti come indispensabili per costruire una sanità più equa ed efficiente.
Tra le questioni più urgenti, l’assenza di un Registro Regionale sul Diabete, strumento indispensabile per monitorare incidenza e andamento della malattia e pianificare risorse adeguate. «Ci chiediamo a che punto sia la sua attivazione», ha detto Priore.
Al centro del confronto anche i Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA), che – secondo la Federazione – devono essere aggiornati e applicati in modo uniforme su tutto il territorio, sia per bambini che per adulti. La loro carenza comporta ritardi nelle cure e ricoveri evitabili, con un impatto pesante sia sui pazienti che sui costi del sistema sanitario.
È stata inoltre evidenziata la necessità di una vera Rete Diabetologica Regionale, fondata su un approccio multidisciplinare che consenta di seguire i pazienti in modo continuo e coordinato, riducendo tempi d’attesa e migliorando l’accessibilità alle cure.
Tra i temi affrontati anche quello dei Centri Prescrittori: la Federazione ha chiesto di estendere la possibilità di prescrivere microinfusori e sensori glicemici a tutti gli endocrinologi e di semplificare l’iter burocratico, attualmente ostacolo all’accesso tempestivo alle tecnologie per la gestione della malattia.
Altro punto dolente, lo screening neonatale per il Diabete di tipo 1, che – secondo quanto illustrato dalla dottoressa Elvira Piccinno, referente della SIEDP – non rispetta attualmente i criteri stabiliti dalla legge nazionale, rendendo necessaria una revisione delle modalità di attuazione.
Momento di forte impatto emotivo è stato il ricordo della piccola Emily, bimba di soli 4 anni scomparsa a causa di una chetoacidosi diabetica non diagnosticata in tempo. Un caso che ha commosso i presenti e che, come sottolineato dalla Federazione, deve diventare un punto di svolta nella prevenzione e nella diagnosi precoce.
Infine, è stata rilanciata con forza la necessità di campagne di informazione e formazione diffuse, rivolte non solo alle famiglie, ma anche a pediatri, medici di base e al personale scolastico, per riconoscere rapidamente i sintomi della malattia e intervenire senza ritardi.
«Il cambiamento è possibile solo se lo costruiamo insieme – ha concluso Monica Priore – La nostra Federazione è pronta a collaborare con le istituzioni, ma ora è il momento di passare ai fatti. Non possiamo più permettere che le persone con diabete vengano lasciate sole».
La Feder Diabetici Puglia ha fatto sapere che monitorerà con attenzione l’evoluzione delle risposte istituzionali e si aspetta riscontri concreti. In gioco – ricordano – ci sono le condizioni di vita di oltre 300.000 pugliesi.