BRINDISI – Si è conclusa a 100 anni la lunga e intensa vita di Monsignor Settimio Todisco, figura di riferimento assoluto per la Chiesa pugliese e decano dell’episcopato italiano. Nato nel capoluogo adriatico il 10 maggio 1924, è stato arcivescovo metropolita di Brindisi-Ostuni per un quarto di secolo, guidando la diocesi dal 1975 al 2000 con uno stile pastorale fatto di sobrietà, ascolto e profonda spiritualità.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato commozione e riconoscenza tra i fedeli, in particolare a Brindisi e Ostuni, comunità alle quali ha dedicato gran parte della sua vita sacerdotale e episcopale. Negli ultimi anni aveva scelto una vita di raccoglimento e preghiera nella struttura monastica di Villa Specchia, nel territorio ostunese, dove era quotidianamente raggiunto da chi desiderava incontrarlo o semplicemente ringraziarlo per una parola, un consiglio, una benedizione.
Ordinato sacerdote il 27 luglio 1947 per mano dell’allora arcivescovo Francesco De Filippis, venne consacrato vescovo nel 1970 da Papa Paolo VI, che nel 1975 lo scelse come arcivescovo metropolita della Chiesa di Brindisi. Fu sempre lo stesso Pontefice a conferirgli il pallio, simbolo antico e solenne della dignità arcivescovile.
Durante il suo episcopato, Monsignor Todisco fu protagonista di passaggi storici per la Chiesa locale, tra cui il processo di unificazione tra le diocesi di Brindisi e Ostuni, ufficializzato nel 1986. Un cammino delicato, che seppe accompagnare con equilibrio e visione, diventando un ponte tra comunità, un riferimento spirituale per più generazioni.
Con la sua morte, la Chiesa pugliese perde una delle sue voci più autorevoli e amate, capace di lasciare un segno indelebile sia nei documenti ufficiali che nei cuori dei tanti fedeli che lo hanno incontrato nel corso del suo lungo cammino.
La data e il luogo delle esequie saranno resi noti nelle prossime ore.