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Perruggini difende gli emendamenti in Senato sulle Rsa: “Maggiore sostegno alle famiglie, critiche fuori luogo”

Il presidente di Welfare a Levante replica alle accuse della Fish: “La compartecipazione sale al 70 per cento, come per la disabilità. Un passo avanti per anziani non autosufficienti”

Antonio Perruggini, Presidente dell'Associazione di Categoria Welfare a Levante

Antonio Perruggini, Presidente dell'Associazione di Categoria Welfare a Levante

BARI – Scoppia la polemica sugli emendamenti approvati in Commissione Sanità del Senato, relativi alla compartecipazione alle rette sanitarie per le persone anziane non autosufficienti ospitate in Rsa o Centri Diurni. A difendere il nuovo assetto normativo è Antonio Perruggini, presidente dell’associazione di categoria Welfare a Levante, che replica duramente alle critiche mosse dal presidente della Fish, Vito Falabella.

“Falabella travisa completamente la realtà”, dichiara Perruggini. “Questi emendamenti rappresentano un concreto passo avanti, poiché elevano al 70 per cento la quota sanitaria a carico dello Stato, rispetto all’attuale 50 per cento. È un adeguamento doveroso, che estende alle persone anziane non autosufficienti lo stesso livello di sostegno già previsto per le persone con disabilità”.

Il presidente di Welfare a Levante sottolinea inoltre che la restante quota del 30 per cento, definita come quota sociale, non grava indiscriminatamente sulle famiglie, ma viene richiesta solo a chi possiede un ISEE superiore alle soglie previste dalla legge. Nei casi opposti, è previsto l’intervento diretto dei Comuni, a tutela delle fasce più fragili.

“È una misura che tiene insieme equità e sostenibilità, nel rispetto del principio di solidarietà. Chi ha la possibilità economica è giusto che contribuisca, chi non ce l’ha non sarà lasciato solo”, spiega Perruggini, che invita a un approccio responsabile e costruttivo da parte di tutti gli attori coinvolti.

La questione, al centro del dibattito nazionale sul futuro dell’assistenza agli anziani, si inserisce in un contesto di profondo ripensamento del sistema socio-sanitario, dove la definizione delle quote di compartecipazione rappresenta uno snodo fondamentale per garantire diritti, sostenibilità e giustizia sociale.

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