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Lecce
26 Marzo 2025 - 08:01
Un sacerdote in classe - foto creata con Ai
LECCE – Si è concluso con una condanna a due anni di reclusione, con pena sospesa e non menzione, il processo a carico di Don Luca Matteo, 50 anni, residente a Soleto, insegnante di religione e vicepreside del Liceo classico Francesca Capece di Maglie. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Lecce, sezione penale, dalla giudice Annalisa De Benedictis, al termine di un procedimento durato quattro anni.
L’inchiesta aveva inizialmente ipotizzato accuse più gravi, poi ridimensionate nel corso delle indagini. Al termine del dibattimento, avviato nell’aprile del 2021, il sacerdote è stato ritenuto responsabile di due distinti episodi, tra il 2015 e il 2019, a danno di studentesse dell’istituto.
Nel primo caso, Don Luca avrebbe rivolto frasi ambigue e sdolcinate a una studentessa, invitata nel proprio ufficio con la porta chiusa. Avvicinandosi fisicamente alla ragazza, avrebbe tentato un contatto ravvicinato, stringendola e avvicinando la fronte alla sua, in un contesto descritto come fortemente imbarazzante e sgradito dalla giovane.
Il secondo episodio ha invece riguardato pressioni e comportamenti vessatori nei confronti di un’altra studentessa, affetta da disturbi specifici dell’apprendimento. Secondo l’accusa, il sacerdote avrebbe obbligato la madre a iscrivere la ragazza nella sezione da lui seguita, minacciando in caso contrario un anno scolastico insostenibile. In seguito, nonostante la presentazione di una certificazione medica, il docente avrebbe continuato a offendere la ragazza con epiteti gravi, come “capra” e “handicappata”, arrivando persino a esercitare pressioni sul consiglio di classe per ottenerne la bocciatura. Il consiglio accolse la richiesta, ignorando un piano di recupero predisposto dalla famiglia.
L’unica delle vittime a costituirsi parte civile ha ottenuto un risarcimento provvisionale di 10mila euro, assistita dall’avvocato Dimitry Conte. Nonostante il difficile percorso scolastico, la giovane è riuscita successivamente a completare gli studi e iscriversi all’università.
Durante l’istruttoria sono emersi anche altri comportamenti inappropriati. In particolare, Don Luca avrebbe redarguito una studentessa per l’abbigliamento, definendola con un termine volgare e sessista, e avrebbe rivolto attenzioni a sfondo sessuale a un’insegnante durante una lezione. Alcune testimonianze raccolte dai carabinieri di Maglie durante le indagini hanno ricostruito in dettaglio questi episodi.
La giudice ha inoltre trasmesso gli atti alla Procura per valutare la posizione di una testimone sospettata di falsa testimonianza.
Per la pubblica accusa era stata chiesta una condanna a tre anni di reclusione. La difesa, rappresentata dall’avvocato Luigi Corvaglia, attenderà il deposito delle motivazioni della sentenza, previsto entro novanta giorni, per valutare l’eventuale ricorso in appello.
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