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Bari

Truffano una donna di 103 anni: portati via contanti e gioielli

La vittima, residente in provincia di Bari, è stata raggirata da sconosciuti con la tecnica del finto parente in difficoltà. Indagini in corso da parte dei carabinieri

Truffe agli anziani

Truffe agli anziani

BARI - Un nuovo caso di truffa ai danni di anziani scuote la provincia di Bari, dove una donna di 103 anni è caduta nella rete di sconosciuti senza scrupoli, che sono riusciti a sottrarle denaro e gioielli con un inganno ben orchestrato. La vicenda, venuta alla luce grazie alla denuncia presentata dal figlio della vittima, è ora al vaglio dei carabinieri, impegnati a ricostruire la dinamica e individuare i responsabili.

Secondo quanto riferito dai familiari, tutto è cominciato con una telefonata ricevuta dalla pensionata nel corso della mattinata del 24 marzo. Dall’altro capo del filo, un uomo si è finto il figlio della donna, raccontando di trovarsi in una situazione urgente e disperata. Con voce concitata e tono drammatico, avrebbe chiesto denaro immediato per risolvere un grave problema, facendo leva sull’emotività e sul senso materno della centenaria.

Durante la conversazione, la truffa è entrata nel vivo. Il falso figlio ha avvisato l’anziana che una persona fidata sarebbe passata a ritirare quanto necessario per aiutarlo. Colta dal panico e convinta che si trattasse davvero del suo congiunto, la donna ha raccolto quanto aveva in casa, tra cui contanti e alcuni gioielli di valore, e ha consegnato tutto al complice, che si è presentato di lì a poco.

La vittima si è resa conto del raggiro solo in un secondo momento, quando ha avuto modo di parlare davvero con il figlio, che ha immediatamente allertato i carabinieri e sporto denuncia. La refurtiva è attualmente in fase di quantificazione, ma si tratterebbe di un bottino consistente, frutto di una vita di sacrifici e risparmi.

I militari dell’Arma hanno avviato le indagini, raccogliendo la testimonianza della donna e analizzando le immagini delle eventuali telecamere di sorveglianza presenti nei pressi dell’abitazione. L’obiettivo è quello di risalire all’identità dei malviventi, che con ogni probabilità appartengono a una rete specializzata in raggiri ai danni di persone anziane, spesso sole e vulnerabili.

Quello messo in atto è un esempio tipico della cosiddetta “truffa del falso parente”, un metodo purtroppo noto alle cronache e sempre più diffuso sul territorio nazionale. I truffatori studiano con attenzione le abitudini delle vittime, scelgono bersagli fragili e utilizzano la leva dell’emergenza per ottenere fiducia e soldi in tempi rapidissimi.

Le forze dell’ordine, nel frattempo, rinnovano l’appello alla prudenza, in particolare per chi ha in famiglia persone anziane che potrebbero essere più esposte a questi pericoli. L’invito è a non aprire mai la porta a sconosciuti, a non consegnare denaro o oggetti di valore a chi si presenti per conto di parenti senza una conferma diretta, e a segnalare subito ogni episodio sospetto.

Anche i Comuni e le associazioni del territorio sono impegnati da tempo in campagne di sensibilizzazione per aiutare le fasce più fragili della popolazione a difendersi da queste truffe. Ma i criminali, sempre più scaltri, continuano a sfruttare l’emotività e la buona fede delle vittime.

Il caso della donna ultracentenaria rappresenta una ferita aperta per la comunità locale, e pone ancora una volta l’accento sulla necessità di proteggere chi è più debole, non solo con la vigilanza delle autorità ma anche con una rete di vicinanza e attenzione da parte della cittadinanza.

Le indagini proseguono senza sosta, nella speranza di assicurare quanto prima i responsabili alla giustizia.

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