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Agricoltura

Primavera anticipata sui banchi dei mercati: primizie in arrivo grazie al caldo record

Temperature oltre la media spingono fave, fragole e asparagi in anticipo. Coldiretti Puglia lancia l’allarme: colture a rischio in caso di gelate. La regione si conferma capitale dell’ortofrutta nazionale

Le vendite dirette del cibo locale e gli acquisti a km zero tagliano anche del 60% lo spreco alimentare

Frutta e verdura

BARI - L'inizio del 2025 è stato segnato da un'anomalia climatica che sta già lasciando il segno sui mercati ortofrutticoli della Puglia. Le temperature insolitamente elevate registrate nei primi mesi dell’anno, con un aumento medio di oltre un grado e mezzo rispetto ai valori storici, stanno portando sui banchi delle piazze pugliesi primizie tipiche della tarda primavera, come fave, fragole, piselli e asparagi. A segnalarlo è Coldiretti Puglia, che evidenzia come l’anticipo stagionale sia una diretta conseguenza dei cambiamenti climatici in atto.

L’inverno mite, che ha fatto registrare i due mesi di gennaio e febbraio più caldi di sempre, ha accelerato i cicli di maturazione delle colture, stravolgendo il consueto calendario agricolo. Il fenomeno, già percepito con la fioritura anticipata di mimose e mandorli, desta ora preoccupazione tra gli agricoltori, che si trovano a fare i conti con una programmazione colturale sempre più incerta. L’allarme riguarda soprattutto il rischio di gelate tardive, che potrebbero compromettere interi raccolti già avviati, vanificando mesi di lavoro nei campi.

In questo scenario, la Puglia conferma il suo ruolo di regione leader dell’ortofrutta italiana, con 198mila ettari coltivati, oltre 23 milioni di quintali prodotti ogni anno e una Produzione Lorda Vendibile che supera il miliardo di euro. Le punte di eccellenza si concentrano nell’uva da tavola di Bari e Taranto, negli agrumi dell’arco jonico-tarantino e negli ortaggi coltivati tra Foggia e Brindisi. Una filiera che rappresenta più di un terzo dell’economia agricola regionale.

Negli ultimi dieci anni, il settore ha vissuto una profonda riorganizzazione, con una riduzione del numero di aziende accompagnata però da un significativo aumento della superficie media coltivata, soprattutto nel comparto orticolo. La Puglia si distingue anche per la varietà e la qualità delle sue produzioni, che vanno dalle pesche alle ciliegie, fino a ortaggi simbolo della dieta mediterranea come pomodori, carciofi, melanzane, cicorie, finocchi e sedano.

In vista di un’offerta sempre più ricca ma anche più fragile, Coldiretti invita i consumatori a scegliere con consapevolezza: prediligere prodotti locali, verificare sempre l’origine nazionale e acquistare, quando possibile, direttamente dagli agricoltori. Anche la frutta o la verdura con qualche imperfezione estetica, sottolinea l’organizzazione, può offrire eccellenti qualità organolettiche, valorizzando la filosofia del "brutto ma buono".

Un consiglio che vale doppio in un momento in cui i cambiamenti climatici non stanno solo rivoluzionando il calendario delle stagioni, ma anche il rapporto tra produzione agricola e consumo consapevole.

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