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Agricoltura
21 Marzo 2025 - 10:27
Le gelate notturne
Il ritorno del gelo ha colpito duramente l’agricoltura pugliese, causando danni estesi alle coltivazioni in fase di fioritura o già risvegliate dal clima insolitamente mite delle scorse settimane. Dal Foggiano al Tarantino, passando per Bari e la Bat, campi di ulivi, frutteti, vigneti e ortaggi risultano devastati dalle gelate notturne, che hanno bruciato germogli e fiori, compromettendo pesantemente la stagione produttiva.
È la Coldiretti Puglia a lanciare l’allarme, dopo un monitoraggio condotto in tutto il territorio regionale. Le basse temperature improvvise, scesa repentina sotto lo zero, hanno colpito in un momento cruciale per le piante, che già da gennaio avevano iniziato la fioritura anticipata, spinte da un inverno anomalo e troppo caldo.
La lista dei prodotti a rischio è lunga: ciliegi, mandorli, albicocchi, pesche, viti, ulivi, ma anche colture come grano, patate e ortaggi, già messi a dura prova dalla prolungata siccità invernale. I danni, secondo Coldiretti, sono visibili a occhio nudo: interi appezzamenti anneriti, foglie accartocciate, fiori caduti prima ancora di fruttificare.
In alcune zone, i contadini hanno tentato di contenere i danni accendendo falò ai bordi dei filari per scaldare l’aria e salvare almeno una parte del raccolto, ma il freddo intenso ha avuto comunque effetti devastanti.
Particolarmente colpita anche la produzione in serra, dove il brusco calo termico ha reso necessario un maggior riscaldamento artificiale, con conseguente aumento dei costi, amplificati dal caro gasolio.
Fondamentale, ora, attivare rapidamente le procedure di segnalazione al Fondo Agricat, lo strumento nazionale di tutela mutualistica istituito con la Legge 234 del 2021, che rientra nel Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027 e prevede indennizzi per gli agricoltori colpiti da eventi eccezionali come gelo, siccità, brina o alluvioni.
“Le piante in fase di ripresa vegetativa sono particolarmente vulnerabili. È in questo stadio che anche un breve ritorno del gelo può compromettere interi raccolti”, evidenzia Coldiretti, sottolineando la gravità della situazione.
L’associazione agricola regionale ribadisce che quanto accaduto è l’ennesimo segnale concreto della crisi climatica in atto, con stagioni sempre più sfasate, eventi estremi più frequenti, passaggi improvvisi dal caldo al freddo, e piogge concentrate in brevi periodi che non compensano la carenza idrica strutturale.
In dieci anni, secondo i dati forniti da Coldiretti, l’agricoltura pugliese ha perso oltre 6 miliardi di euro a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, che continuano a minacciare la tenuta dell’intero comparto agroalimentare regionale.
L’appello è chiaro: occorre intervenire con strumenti tempestivi ed efficaci per proteggere chi lavora la terra, prima che interi territori vedano svanire mesi di lavoro e investimenti a causa di un clima sempre più imprevedibile.
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