BARI – Con una larga maggioranza di consensi, il Consiglio comunale ha approvato la nomina di Silvana Calaprice come nuova Tutrice civica per la tutela dei diritti dell’infanzia. La votazione si è conclusa con ventisette voti favorevoli, segnando un passaggio significativo per il Comune, che si dota così di una figura indipendente prevista dallo Statuto, incaricata di vigilare sull’osservanza dei diritti dei più giovani.
L’istituto del Tutore civico per i minori, disciplinato dall’articolo 44 dello Statuto comunale, agisce in piena autonomia e ha il compito di stimolare, promuovere e garantire la protezione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nel contesto cittadino. La figura opera come organismo di garanzia, senza vincoli politici o partitici: per tutta la durata del mandato, infatti, il tutore non può aderire a movimenti politici né ricoprire incarichi in organizzazioni di ispirazione partitica.
La durata dell’incarico coincide con quella del Consiglio comunale che lo ha nominato, e si conclude automaticamente alla proclamazione della nuova assemblea eletta.
A ricevere l’incarico è Silvana Calaprice, già in passato alla guida di questa funzione durante la fase conclusiva della precedente consigliatura. Calaprice è una docente ordinaria di Pedagogia generale e sociale presso il dipartimento di Scienze della formazione, psicologia e comunicazione dell’Università Aldo Moro di Bari, e vanta una lunga esperienza nei settori della tutela e della promozione dei diritti dei minori.
“Ringrazio il Consiglio comunale per la fiducia accordatami – ha dichiarato la neo-nominata –. Riprenderò il percorso già intrapreso, dialogando con tutte le realtà pubbliche e private del territorio, dalle istituzioni agli assessorati, fino alle associazioni con cui ho già costruito rapporti di collaborazione. È fondamentale allargare lo sguardo anche verso l’universo dell’adolescenza, affinché nessun segmento dell’età evolutiva venga trascurato”.
La nomina di Calaprice conferma la volontà dell’amministrazione comunale di rafforzare le politiche di ascolto e tutela nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza, investendo su una figura di alto profilo e forte autonomia, capace di connettere il lavoro delle istituzioni con i bisogni reali dei più giovani.