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Bari
20 Marzo 2025 - 12:06
Anthony Innamorato
BARI – Sarà processata per omicidio stradale la giovane automobilista che, secondo l’accusa, causò il violento scontro costato la vita al diciassettenne Anthony Innamorato. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari, Nicola Bonante, ha infatti respinto la richiesta di patteggiamento a due anni di reclusione con pena sospesa, presentata dalla venticinquenne di Gioia del Colle ritenuta principale responsabile dell'incidente.
Una pena ritenuta troppo esigua rispetto alla gravità dei fatti contestati, che si consumarono la sera del 2 ottobre 2023 a Conversano, lungo via Bari. Anthony era in sella a uno scooter Honda S125, come passeggero, accanto a un amico coetaneo. Secondo quanto ricostruito nelle indagini, il mezzo viaggiava a una velocità superiore al limite consentito – tra i 71 e i 78 km/h in un tratto dove il massimo previsto è 50 km/h.
All’improvviso, da una via laterale – via Giuseppe Di Vittorio – si sarebbe immessa sulla carreggiata una Volkswagen Golf, alla cui guida vi era la venticinquenne imputata. La vettura avrebbe effettuato una svolta a sinistra senza rispettare il segnale di Stop. L’impatto con il motociclo è stato inevitabile.
Il giovane Innamorato, sbalzato dal mezzo, fu scaraventato nella corsia opposta, dove un secondo veicolo – una BMW 320 D – lo travolse. Alla guida c’era un trentenne di Polignano a Mare, che secondo le analisi risultava positivo alla cocaina. Anche lui è stato rinviato a giudizio per guida in stato di alterazione psicofisica.
L’incidente si è rivelato fatale per Anthony, deceduto poco dopo per i gravissimi traumi riportati. La notizia della sua morte sconvolse Mola di Bari, sua città d’origine, e lasciò sgomenti amici, familiari e compagni di scuola.
I genitori del ragazzo, distrutti dal dolore, hanno deciso di affidarsi a Studio3A-Valore S.p.A., realtà specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con sede a Bari e rappresentata da Sabino De Benedictis, area manager per la Puglia. La società ha messo a disposizione anche un proprio consulente tecnico, l’ingegner Pietro Pallotti, che ha preso parte alla perizia cinematica disposta dalla Procura, curata dall’ingegner Luca Ancora, per chiarire la dinamica e le responsabilità del sinistro.
Per quanto riguarda il conducente dello scooter, minorenne all’epoca dei fatti, la sua posizione è all’esame della Procura per i Minorenni, in relazione all’eccesso di velocità.
Nel frattempo, il Pubblico Ministero Luisiana Di Vittorio, al termine delle indagini preliminari, ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio per i due automobilisti coinvolti. Il giudice Bonante ha confermato la richiesta, disponendo il processo per entrambi davanti alla Seconda Sezione Penale, con giudice monocratico Marco Guida.
La prima udienza è fissata per il 10 giugno.
Per la famiglia Innamorato, che chiede giustizia e non vendetta, il rigetto del patteggiamento rappresenta un primo passo verso il riconoscimento della gravità dei fatti e della perdita incalcolabile subita.
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