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Il fatto

La Regione promette sostegno alle "tre regine" anche dopo l’esclusione dal titolo nazionale

Alberobello, Brindisi e Gallipoli potranno portare avanti i loro progetti nonostante non siano diventate Capitali della cultura

L'assessore regionale alla Cultura Viviana Matrangola

L'assessore regionale alla Cultura Viviana Matrangola

BARI - Tre città pugliesi tra le finaliste per il prestigioso riconoscimento di Capitale italiana della Cultura. Un risultato raro, che testimonia la vitalità culturale e progettuale di un'intera regione. Alberobello, Brindisi e Gallipoli hanno raggiunto la fase finale del concorso nazionale, presentando proposte capaci di raccontare la complessità e la bellezza del territorio pugliese, tra storia, paesaggio, identità e tradizioni.

A spuntarla, alla fine, è stata Pordenone, che si è aggiudicata il titolo per l'anno 2027. Nonostante l’esito, in Puglia il risultato viene accolto con orgoglio e determinazione.

"È raro che una sola regione riesca a esprimere tre città finaliste nello stesso anno. La Puglia ci è riuscita, e questo dice molto sulla ricchezza culturale che la caratterizza", ha commentato l’assessora regionale alla Cultura Viviana Matrangola, che ha seguito da vicino l’intero percorso delle candidature.

"Le nostre città hanno saputo distinguersi con dossier solidi e progetti ambiziosi, capaci di valorizzare ogni aspetto della nostra identità: il patrimonio artistico e architettonico, le tradizioni popolari, il paesaggio naturale, le comunità che rendono viva questa terra. Alberobello, Brindisi e Gallipoli hanno rappresentato la Puglia con straordinaria dignità, offrendo al Paese un’immagine autentica e potente della nostra regione"**, ha proseguito Matrangola.

L’assessora ha inoltre ribadito l’impegno della Regione nel sostenere concretamente i progetti culturali delle tre città, anche al di fuori del riconoscimento nazionale. Già dopo le audizioni ufficiali del 25 febbraio, infatti, la Regione aveva manifestato la volontà di investire nelle proposte presentate, riconoscendone il valore strategico per la crescita culturale e turistica dell’intero territorio.

"Il nostro lavoro non si ferma. Questi progetti meritano di essere realizzati e saranno sostenuti. La candidatura è stata solo l’inizio", ha concluso l’assessora.

La Puglia, dunque, pur non conquistando il titolo, esce da questa sfida nazionale con la consapevolezza di avere risorse culturali capaci di competere ai massimi livelli. Un patrimonio che continuerà a essere valorizzato, in un percorso che guarda al futuro con fiducia e determinazione.

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