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Bari

“Giù le mani dai sindaci”, i Primi cittadini si mobilitano contro la norma che limita la candidatura alle regionali

Convocata un’assemblea a Bari per contestare la legge regionale che impone le dimissioni anticipate ai candidati. Si punta a una modifica che ristabilisca i principi costituzionali

L'iniziativa dell'Anci Puglia

L'iniziativa dell'Anci Puglia

BARI - Una larga rappresentanza di sindaci pugliesi si riunirà venerdì 21 marzo alle 16,30 presso l’Agorà del Consiglio Regionale della Puglia, in via Giovanni Gentile a Bari, per un’assemblea straordinaria convocata in risposta a una legge che sta suscitando forti tensioni istituzionali.

L’iniziativa, promossa dal sindaco di Bari Vito Leccese insieme ad altri primi cittadini dell’area metropolitana, nasce per contrastare quanto stabilito dalla legge regionale approvata il 31 dicembre scorso, che obbliga i sindaci intenzionati a candidarsi alle elezioni regionali a rassegnare le dimissioni con almeno centottanta giorni di anticipo. La norma, contenuta nell’articolo 219 della legge regionale numero 42, è stata ribattezzata da molti amministratori “legge Antisindaci”.

Nel corso dell’incontro sarà presentato il documento dal titolo “Giù le mani dai sindaci”, un appello congiunto che i partecipanti intendono sottoscrivere e trasmettere al Consiglio Regionale per chiedere l’abrogazione o la modifica della disposizione contestata, sostituendola con semplici norme di incompatibilità, come già avviene in molte altre regioni italiane.

I promotori dell’iniziativa sottolineano il carattere discriminatorio della norma, ritenuta lesiva dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione Italiana. In particolare, viene richiamato l’articolo 51, che afferma il principio di eguaglianza nell’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive, senza restrizioni preventive che penalizzino alcune categorie di cittadini.

Secondo i firmatari del documento, la legge in questione mina la rappresentanza democratica e colpisce ingiustamente una delle figure istituzionali più vicine ai cittadini, rendendo difficile se non impossibile la partecipazione dei sindaci alla competizione regionale.

«È una questione di giustizia, di equilibrio istituzionale e di rispetto della democrazia» si legge nella bozza del documento, che sarà discusso pubblicamente durante l’assemblea. L’invito è rivolto a tutti i sindaci pugliesi, affinché si uniscano in una battaglia comune per tutelare la dignità del ruolo amministrativo e la piena cittadinanza politica di chi ogni giorno è chiamato a governare i territori.

L’incontro si preannuncia come un momento cruciale di mobilitazione istituzionale, in cui verrà chiesto con forza al Consiglio Regionale di ritirare una norma ritenuta iniqua, per aprire un confronto che restituisca coerenza normativa e rispetto dei valori costituzionali.

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