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14 Marzo 2025 - 08:49
Lo scavo per la costruzione dell'antenna telefonica a Trani
TRANI - Un’imponente antenna per la telefonia mobile sta per sorgere in contrada Lama Paterno, a ridosso del Ponte Lama, al confine tra Trani e Bisceglie, e i residenti alzano la voce.
I lavori per l’installazione del traliccio, alto circa 30 metri, sono iniziati lunedì scorso su un terreno privato affittato ad una società. Sul traliccio verranno montati i ripetitori delle varie compagnie telefoniche, ma la sua collocazione, a pochi metri da alcune abitazioni, ha già acceso la protesta della comunità.
L’opera è finita al centro di un contenzioso legale, promosso da una famiglia residente nelle immediate vicinanze del cantiere. Il loro legale, l’avvocato Fabrizio Lofoco, ha denunciato omissioni nell’iter autorizzativo. “Non è stata presa alcuna precauzione – afferma – il Comune di Trani ha scelto di non rispondere alla richiesta di autorizzazione, lasciando così via libera all’intervento. Parliamo di una stazione radio base con una base in cemento di oltre sei metri per lato, collocata a soli otto metri dal muro di confine di un’abitazione in cui risiede una persona affetta da una patologia che la rende particolarmente sensibile all’esposizione elettromagnetica.”
Ma i dubbi sollevati non riguardano solo la salute. L’area in questione, infatti, si trova a poco più di 300 metri dal mare, in una zona a forte valore paesaggistico, e secondo il legale l’installazione avrebbe richiesto una maggiore cautela, con l’attivazione di una conferenza di servizi che non è mai stata convocata. “Il Comune ha ignorato il principio di precauzione – aggiunge Lofoco – e oggi abbiamo un’opera altamente impattante sia sul piano ambientale che su quello urbanistico, autorizzata in modo quanto meno discutibile.”
Il caso dell'antenna a Trani - Fabrizio Lofoco, avvocato della famiglia ricorrente
A raccontare l’inizio della vicenda è Davide Ceci, componente della famiglia ricorrente. “Abbiamo scoperto tutto per caso – spiega – quando abbiamo visto gli operai delimitare l’area di scavo. Il proprietario del terreno ci ha confermato di averlo concesso in affitto, ma nessuna pubblicazione ufficiale era presente sull’albo pretorio del Comune.”
Oltre alla tutela della propria abitazione, i cittadini sottolineano il valore collettivo del luogo. “Qui passa la ex Statale 16 – aggiunge Ceci – recentemente valorizzata come strada panoramica dal Comune stesso, con tanto di pista ciclabile e limite di velocità ridotto per favorire il godimento del paesaggio. Eppure proprio in questo contesto si autorizza una struttura così invasiva. A pochi metri, inoltre, sorge un edificio della Provincia con destinazione sociosanitaria, che subirà inevitabili conseguenze.”
Il caso dell'antenna a Trani - Davide Ceci, famiglia ricorrente
I residenti annunciano ora l’intenzione di proseguire la battaglia anche con manifestazioni pubbliche, mentre prosegue il ricorso legale per chiedere la sospensione immediata dei lavori e l’apertura di una nuova istruttoria da parte del Comune di Trani. La vicenda rischia di trasformarsi in un caso simbolo sul tema del bilanciamento tra innovazione tecnologica, diritto alla salute e tutela del paesaggio.
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