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Bari

Si finge carabiniere per truffare una 90enne ma viene scoperto e la scaraventa per terra. Bottino: 200mila euro

L'uomo è stato arrestato all'alba. Decisive le telecamere di sorveglianza e le impronte digitali. Ora è accusato di rapina aggravata

Truffe agli anziani

Non solo truffe, anche rapine ai danni degli anziani

BARI – Si è presentato alla porta spacciandosi per un carabiniere e, con l’inganno, è riuscito a entrare in casa di una anziana signora di 90 anni, portandole via gioielli e denaro per un valore stimato di oltre 200.000 euro. Ma la fuga è durata poco: un giovane napoletano di 31 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati simili, è stato arrestato all’alba dalla Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica.

I fatti risalgono al 25 gennaio scorso, quando la vittima, residente nel centro cittadino, ricevette una telefonata all’apparenza allarmante. Dall’altro capo della linea, un uomo che fingeva di essere suo nipote le raccontava di una situazione urgente che coinvolgeva la figlia, in gravi difficoltà, e che avrebbe richiesto un immediato aiuto economico per evitarle guai giudiziari.

La trappola, purtroppo, ha funzionato fino a un certo punto. Convinta della necessità di intervenire, l’anziana ha aperto la porta di casa a quello che le era stato presentato come un carabiniere incaricato di ritirare il denaro, ma che in realtà era l’autore della rapina. Dopo aver raccolto contanti e preziosi, il trentunenne si è trovato di fronte a un imprevisto: la reazione della donna, che si era improvvisamente resa conto dell’inganno.

Ne è nata una breve colluttazione. Il malvivente, per garantirsi la fuga, ha spinto a terra la 90enne, provocandole delle contusioni, e si è dileguato con il bottino.

L’episodio ha fatto subito scattare le indagini della Squadra Mobile della Questura di Bari, che ha lavorato con determinazione per risalire all’identità dell’aggressore. Decisivo è stato l’esame delle immagini di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno permesso di ricostruire il percorso di fuga del rapinatore. Ulteriore conferma è arrivata da una impronta digitale lasciata sul luogo del delitto, che ha fornito agli investigatori una prova concreta del coinvolgimento del 31enne.

Gli elementi raccolti sono stati ritenuti sufficienti dall’autorità giudiziaria per disporre la misura cautelare più grave. Il giovane è stato condotto in carcere e dovrà rispondere dell’accusa di rapina aggravata, un reato che assume particolare gravità in presenza di una vittima fragile e ultraottantenne.

Il caso si inserisce in una preoccupante serie di episodi analoghi, che vedono anziani presi di mira da falsi parenti o finti rappresentanti delle forze dell’ordine, utilizzando il pretesto di emergenze familiari per estorcere denaro e valori. Un fenomeno in crescita, che la Polizia di Stato continua a contrastare con attività investigative e campagne di sensibilizzazione, invitando i cittadini – soprattutto i più anziani – a non fidarsi di telefonate sospette e a contattare immediatamente le forze dell’ordine in caso di dubbi.

Le indagini proseguono per individuare eventuali complici, tra cui chi avrebbe effettuato la telefonata preliminare. Non si esclude che l’autore faccia parte di un gruppo criminale specializzato in truffe agli anziani, attivo su scala interregionale.

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