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Brindisi
12 Marzo 2025 - 07:53
Un pallone da calcio
BRINDISI - Le indagini sugli scontri scoppiati dopo il derby tra Fasano e Brindisi dello scorso 9 marzo hanno già portato a una prima svolta. Nelle ultime ore, infatti, la Digos ha identificato diversi presunti responsabili delle violenze avvenute nei pressi dello stadio “Vito Curlo” e, nella giornata di martedì 11 marzo, sono stati eseguiti i primi due arresti domiciliari, attivati grazie all’istituto della flagranza differita.
A incastrare gli ultras sono stati i filmati raccolti sul posto, sia dalle telecamere di sorveglianza sia dai cellulari dei cittadini. Le accuse parlano chiaro: rissa aggravata in concorso. Uno degli arrestati è un ventunenne brindisino, già individuato tra i protagonisti delle scene di guerriglia urbana andate in scena subito dopo l’interruzione della partita, già sospesa per disordini.
Le immagini mostrano una violenza inaudita.
Dopo il fischio finale, le due tifoserie sono venute a contatto, nonostante il cordone di sicurezza predisposto all’esterno del settore ospiti. Tafferugli e aggressioni sono esplosi in più punti, tra cui un cortile condominiale dove un tifoso è stato accerchiato e malmenato. Poco dopo, in una piazzetta, un altro giovane è finito a terra privo di sensi dopo essere stato colpito con un calcio, salvo poi riprendersi e rifiutare il trasporto in ospedale.
Durante gli scontri sono stati lanciati sassi, bottiglie, fumogeni e persino bombe carta.
Ufficialmente non risultano feriti, ma il livello di tensione ha raggiunto picchi allarmanti. Gli investigatori, sin da domenica sera, hanno passato al vaglio decine di video, concentrandosi su volti scoperti e dettagli riconoscibili nonostante sciarpe e cappelli indossati dai facinorosi. Ulteriori arresti e misure di prevenzione sono attesi nelle prossime ore.
La risposta della giustizia sportiva non si è fatta attendere.
Il giudice ha inflitto una pesante sanzione alla società del Brindisi, ritenuta responsabile dei disordini. Il club dovrà scontare una sconfitta a tavolino, pagare una multa da seimila euro, disputare quattro gare interne a porte chiuse e risarcire tutti i danni provocati dai propri tifosi.
La tensione resta alta e il lavoro delle forze dell’ordine continua senza sosta. Le due persone arrestate saranno interrogate a breve, mentre la Questura è pronta a firmare una lunga serie di Daspo che colpiranno esponenti di entrambe le tifoserie. La scia di violenza dopo il derby di Serie D lascia il calcio in secondo piano e riaccende i riflettori sul fenomeno della violenza negli stadi.
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