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Bari

Crollo della palazzina, nessuna traccia di amianto nell’aria. Via libera alla demolizione

Le analisi dell’Arpa escludono contaminazioni. Intanto la Procura autorizza l’abbattimento della struttura pericolante. Intreccio con una vecchia inchiesta ora riaperta

Vigili del fuoco al lavoro nell'area del crollo della palazzina in via De Amicis a Bari

Vigili del fuoco al lavoro nell'area del crollo della palazzina in via De Amicis a Bari

BARI - Nessuna fibra di amianto è stata rilevata nell’aria attorno all’edificio crollato lo scorso 5 marzo in via De Amicis, a Bari. È quanto certificano i rilievi effettuati dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia, avviati il giorno successivo al disastro.

A partire dalle 18.10 del 6 marzo, due punti di campionamento sono stati attivati nella zona: il primo sulla scala antincendio dell’ex scuola Carlo Del Prete, oggi sede del Municipio 2, il secondo sul balcone di un appartamento situato al quarto piano di via De Amicis numero quattro. In ciascuno dei due siti sono stati installati sette filtri altamente sensibili, rimasti operativi per ventiquattro ore. I dispositivi sono poi stati analizzati nei laboratori del dipartimento provinciale dell’Arpa di Brindisi, struttura di riferimento regionale per la rilevazione dell’amianto.

L’esito delle analisi ha escluso la presenza di particelle di amianto nell’aria, ma le attività di controllo continuano per verificare l’eventuale presenza di materiali contaminati tra le macerie.

Sul fronte della sicurezza pubblica, martedì undici marzo il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha inoltrato alla Procura della Repubblica una richiesta urgente di autorizzazione per la demolizione controllata del tratto residuo dell’edificio crollato. Il provvedimento si è reso necessario alla luce del rischio concreto di nuovi cedimenti, come evidenziato anche da una relazione del comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Alla luce della criticità, il procuratore aggiunto Ciro Angelillis ha dato il via libera all’intervento, da realizzarsi sotto sequestro, secondo le tempistiche e modalità concordate con il consulente nominato dalla Procura, professor Salvatori.

Sul versante della legalità, sempre nella giornata dell’11 marzo, è stato effettuato uno sgombero nel quartiere Japigia di Bari, dove un alloggio popolare era stato occupato abusivamente. L’operazione, disposta dal prefetto su sollecitazione dell’Arca Puglia, ha visto la collaborazione di tutte le forze dell’ordine, dai Carabinieri alla Guardia di Finanza.

Intanto, emergono nuovi dettagli sulle condizioni dell’edificio crollato in via De Amicis. Le criticità strutturali dei pilastri erano già finite nel mirino della Procura a seguito di una denuncia presentata da quattro famiglie nell’aprile dello scorso anno. L’inchiesta, però, era stata archiviata di recente perché a carico di ignoti.

La segnalazione dei condomini era arrivata due mesi dopo la dichiarazione ufficiale di inagibilità dell’immobile, avvenuta il ventiquattro febbraio duemilaventiquattro. A innescare l’allarme era stata una perizia tecnica realizzata anni prima, in occasione della messa all’asta di un locale situato nel seminterrato. In quel documento si evidenziava un deterioramento marcato dei pilastri portanti e la necessità urgente di interventi strutturali.

Non è escluso che gli elementi raccolti in quella prima inchiesta possano ora confluire nel nuovo fascicolo sul crollo, che resta aperto con l’ipotesi di disastro colposo. Al momento, anche questa indagine è formalmente a carico di ignoti.

Il crollo è avvenuto pochi giorni dopo l’avvio dei lavori di ristrutturazione, affidati dal condominio alla ditta Dell’Aera di Casamassima, per un importo di cinquecentosettantamila euro. Gli interventi erano stati programmati proprio per risanare le strutture portanti, danneggiate in seguito a un allagamento del piano interrato.

La Procura è ora al lavoro per accertare eventuali responsabilità e verificare se il disastro si sarebbe potuto evitare.

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