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“Le Conche non si toccano”: a Trani la piazza si mobilita per difendere il suo angolo di natura

Manifestazione pubblica del comitato cittadino “Salviamo il posto magico”: cittadini, attivisti e associazioni insieme per chiedere la tutela reale dell’area minacciata da interventi invasivi

La manifestazione per "Salvare le Conche" di Trani

La manifestazione per "Salvare le Conche" di Trani

TRANI – In tanti si sono ritrovati domenica mattina in piazza della Repubblica a Trani, nel cuore della città, per alzare la voce in difesa di uno dei luoghi più suggestivi e fragili del territorio: l’area delle Conche. A promuovere la manifestazione è stato il comitato cittadino “Salviamo il posto magico! (Le Conche)”, che ha raccolto l’adesione di associazioni ambientaliste, esperti e cittadini preoccupati per il destino di questo ecosistema prezioso, minacciato da lavori che rischiano di comprometterne l’integrità ambientale e paesaggistica.

Tra gli interventi più sentiti quelli di Ginevra Cerrai e Romana Panarelli, attiviste del comitato, che hanno lanciato un appello chiaro e accorato: “Le Conche non sono solo un pezzo di terra da rendere fruibile. Sono vita, sono storia, sono un ecosistema fragile che ospita falchi, volpi e gruccioni”.

Nel corso della manifestazione è emersa la denuncia di un processo in atto che, secondo i promotori, “sta trasformando un paradiso naturale in un cantiere a cielo aperto, con ruspe e cemento che stanno alterando per sempre l’equilibrio di questo habitat”.

“Qui ci sono orme di dinosauro incise nella roccia, testimonianze di un passato millenario che rischiano di scomparire sotto il peso dell’incuria e della cementificazione”, hanno ricordato, sottolineando come l’Università di Bari abbia già riconosciuto l’area come sito di interesse scientifico per la sua valenza geologica e faunistica.

Non è mancata la critica al progetto in corso: “Ci dicono che gli interventi sono per la sicurezza e l’accessibilità, ma a quale prezzo? La vera sicurezza è proteggere questo luogo dalla maleducazione, dal turismo di massa non regolamentato, dal degrado”.

Gli attivisti hanno ribadito che esistono alternative concrete per valorizzare l’area senza distruggerla: “Questo posto potrebbe diventare un centro per il birdwatching, il trekking, lo snorkeling, un’oasi per l’educazione ambientale. Ma servono regole, leggi, sanzioni. Perché un luogo senza tutele è un luogo destinato a sparire”.

Il messaggio lanciato dalla piazza è chiaro: “Non siamo contro il progresso, siamo contro la cattiva gestione. Le Conche devono essere accessibili, sì, ma protette prima di tutto”.

Il comitato ha infine chiesto all’amministrazione comunale una revisione del progetto, maggior trasparenza e il coinvolgimento diretto delle comunità locali e degli esperti, affinché la tutela diventi una scelta politica concreta e non solo una dichiarazione di intenti.

“Le Conche hanno bisogno di noi. E noi abbiamo bisogno di loro. Per la biodiversità, per la memoria, per il futuro di tutti. Non restiamo in silenzio”, hanno concluso tra gli applausi.

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