LECCE – Le radici della Grecìa salentina affondano in un passato molto più profondo di quanto si pensasse, e oggi è la genetica a fornire nuove risposte. È questo l’obiettivo del progetto di ricerca condotto da un team dell’Università del Salento, nell’ambito del Programma PRIN – Progetti di Rilevante Interesse Nazionale – promosso e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Guidato dalla professoressa Valeria Specchia, genetista del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, lo studio si avvale delle più moderne tecniche di sequenziamento e analisi del DNA e si avvale della collaborazione del CNR e dell’unità diretta dal professor Andrea Novelletto dell’Università di Roma Tor Vergata.
I primi risultati della ricerca verranno condivisi con la cittadinanza in un incontro pubblico fissato per mercoledì 12 marzo alle ore 17.30, presso la sala consiliare del Comune di Castrignano de’ Greci, con la partecipazione di accademici e rappresentanti istituzionali.
Il progetto, fortemente sostenuto dall’Unione dei Comuni della Grecìa salentina e dal suo presidente Roberto Casaluci, ha coinvolto attivamente anche la popolazione locale, contribuendo a rafforzare il legame tra ricerca scientifica e identità territoriale.
«I dati finora raccolti – spiega la professoressa Specchia – evidenziano la presenza di marcatori genetici tipici dei Balcani del sud risalenti a meno di cinquemila anni fa, riscontrati sia nel DNA maschile che in quello femminile. Ciò esclude l’ipotesi che la Grecìa salentina sia nata da un piccolo gruppo di soli uomini o da popolazioni autoctone che hanno semplicemente adottato la lingua greca».
I risultati suggeriscono piuttosto l’arrivo di una vera e propria comunità migrante, che ha mantenuto una notevole coesione genetica nel tempo, restando relativamente isolata per secoli, e contribuendo così alla conservazione dell’identità linguistica e culturale che ancora oggi caratterizza la Grecìa.
Un’iniziativa che unisce scienza, storia e territorio, e che restituisce alla comunità salentina un tassello fondamentale della propria identità, con potenziali ricadute non solo accademiche, ma anche in termini di valorizzazione culturale e promozione internazionale.