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Bari

Fermo pesca dei ricci, "Bene il sostegno economico, ma servono più controlli e un piano di ripopolamento"

Coldiretti Puglia analizza il provvedimento della Regione che ha stanziato fondi per i pescatori subacquei rimasti senza lavoro per tre anni

Ricci di mare aperti

Ricci di mare aperti

BARI - Le risorse destinate agli operatori della pesca per far fronte al blocco della raccolta dei ricci di mare rappresentano un primo passo per tutelare i pescatori subacquei rimasti senza reddito. È quanto sottolinea Coldiretti Pesca Puglia a seguito della decisione della Giunta regionale, che ha stanziato finanziamenti per due misure: un sostegno economico agli operatori colpiti dallo stop e un piano di ripopolamento per garantire la sostenibilità futura della specie.

Il fermo pesca, adottato per contrastare il depauperamento dei fondali, ha lasciato senza lavoro circa 200 pescatori professionali, una categoria che ora potrà accedere agli aiuti, a patto di partecipare a progetti di monitoraggio e recupero ambientale coordinati dalla Regione Puglia.

Monitoraggio, ripristino dei fondali e diversificazione delle attività

Per Coldiretti, il provvedimento non deve limitarsi a compensare le perdite economiche, ma deve incentivare un cambio di prospettiva nel settore. Tra le proposte avanzate, c’è la creazione di una piattaforma telematica per tracciare in tempo reale le vendite dei ricci di mare, rendendo più efficienti i controlli sulle filiere e garantendo una maggiore trasparenza per i consumatori.

Altra misura suggerita riguarda l’impiego dei pescatori subacquei, nei periodi di fermo, in attività di ripristino dei fondali marini, come la rimozione di reti fantasma e altri rifiuti depositati sui fondali, un’azione che consentirebbe di riqualificare gli ecosistemi marini e, al tempo stesso, di offrire una forma di diversificazione lavorativa per gli operatori colpiti dalle restrizioni.

Maggiore attenzione sulla pesca abusiva

Oltre al ripopolamento e alla tutela degli operatori, Coldiretti chiede un rafforzamento dei controlli per contrastare la pesca illegale e la commercializzazione non tracciata della polpa di riccio, fenomeno che mette a rischio la specie per tutto l’anno. Tra le soluzioni proposte, l’istituzione di una piattaforma di segnalazione dove cittadini e operatori possano denunciare attività di pesca illegale direttamente alle autorità competenti.

Verso un tavolo tecnico per il futuro del settore

Per garantire un approccio realmente sostenibile alla gestione del riccio di mare, Coldiretti Pesca Puglia propone l’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga pescatori professionisti, associazioni di categoria, enti di ricerca e ambientalisti, tra cui il WWF e le Università, per monitorare costantemente la riproduzione della specie e definire strategie efficaci di conservazione.

L’obiettivo è conciliare la tutela ambientale con la salvaguardia dei lavoratori del settore, evitando che il fermo pesca si trasformi in una crisi irreversibile per i pescatori subacquei pugliesi e per l’intero comparto della pesca.

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