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Bari
08 Marzo 2025 - 06:25
Soldi
BARI - Sette ex vertici della Banca Popolare di Bari – oggi Banca del Mezzogiorno – saranno processati con l'accusa, a vario titolo, di falsificazione di bilanci, aggiotaggio bancario e ostacolo alla vigilanza. Per due di loro si aggiungono anche le imputazioni di lesioni e maltrattamenti nei confronti di un ex dirigente.
Il gup di Bari, Giuseppe De Salvatore, ha disposto il rinvio a giudizio per Marco e Gianluca Jacobini (ex presidente e vice direttore generale), Vincenzo De Bustis Figarola (già direttore generale), Giorgio Papa (ex amministratore delegato) e gli ex alti funzionari Elia Circelli, Gregorio Monachino e Nicola Loperfido. Prosciolto, invece, Roberto Pirola, all’epoca presidente del collegio sindacale, per il quale la Procura aveva chiesto il non luogo a procedere.
Il processo si aprirà il 5 giugno davanti ai giudici della seconda sezione collegiale B del Tribunale di Bari. L’inchiesta ha portato alla costituzione di centinaia di parti civili, tra cui numerosi ex azionisti e risparmiatori. A chiedere giustizia figurano anche Bankitalia, Consob, Codacons, il Comune di Bari e la stessa Banca del Mezzogiorno, riconosciuta anche come responsabile civile.
Secondo l’accusa, tra il 2016 e il 2018, la dirigenza avrebbe gonfiato i conti dell’istituto, occultando le perdite derivanti dalla fusione con Banca Tercas. Un’operazione finalizzata, secondo i magistrati, a ingannare azionisti e mercato, mostrando un attivo fittizio e un quadro economico più solido di quanto fosse in realtà. Tra le presunte irregolarità emergono 42 milioni di accantonamenti omessi nel bilancio 2016 e una liquidità inesistente da 500 milioni nel 2017. Inoltre, tra il 2016 e il 2019, sarebbero state diffuse informazioni manipolate per mascherare operazioni che avrebbero potuto compromettere la stabilità finanziaria della banca.
Una parte dell’inchiesta ha già portato Marco e Gianluca Jacobini sotto processo per falsificazione di bilancio, ostacolo alla vigilanza e diffusione di prospetti finanziari ingannevoli. Il dibattimento imminente si preannuncia dunque cruciale per fare luce su uno dei più gravi scandali finanziari degli ultimi anni.
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