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Sanità

Autismo, in Puglia solo 14 moduli attivi su 82 previsti

Carenza di personale e ritardi burocratici bloccano l’avvio di centri diurni e strutture residenziali. Il M5S chiede soluzioni immediate

Autismo

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In Puglia, l’assistenza per le persone con disturbo dello spettro autistico resta ancora gravemente insufficiente. A fronte di un fabbisogno di 82 moduli dedicati, al momento ne risultano attivi solo 14, suddivisi per le fasce d’età 0-5 anni, 6-11 anni e 12-18 anni. Il quadro appare ancora più critico per i centri diurni, fermi a cinque strutture, e per le residenze specializzate, attualmente soltanto due.

La carenza di servizi costringe molte famiglie a rivolgersi a strutture private, spesso fuori regione, affrontando rette che possono arrivare fino a 600-700 euro al giorno. Un costo insostenibile per molte persone, che continuano a chiedere alla Regione interventi concreti.

"Ci sono strutture già autorizzate e accreditate, con fondi regionali disponibili, che però non vengono contrattualizzate e quindi non possono entrare in funzione. Questa situazione non è più tollerabile e richiede soluzioni urgenti", ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Marco Galante, a margine delle audizioni in III Commissione, da lui richieste per fare il punto sullo stato di avanzamento del tavolo regionale sull’autismo e sulla mappatura delle strutture operative.

Mancanza di personale e ritardi nelle attivazioni

Uno dei principali problemi che rallenta l’attivazione dei servizi è la carenza di personale, una criticità che interessa non solo il settore dell’autismo, ma anche quello della salute mentale e dell’assistenza sociosanitaria.

"Molte strutture, al momento della verifica dei requisiti per l’autorizzazione e l’accreditamento, risultavano in regola sulla carta, ma quando si arriva alla fase operativa chiedono di posticipare l’avvio perché non hanno il personale necessario", ha spiegato Galante.

Una delle possibili soluzioni discusse in Commissione è l’applicazione della delibera che consente l’avvio delle attività con il 50% del personale previsto, fino al raggiungimento della metà dei posti disponibili. Superata questa soglia, le strutture avrebbero poi l’obbligo di completare le assunzioni.

Il tavolo regionale sull’autismo attende una nuova convocazione

La questione dell’attivazione dei centri è tra i temi al centro del tavolo regionale sull’autismo, la cui ultima riunione risale al 14 novembre. Secondo Galante, è fondamentale convocare al più presto un nuovo incontro per sbloccare la situazione e fornire risposte concrete alle famiglie in attesa di servizi adeguati.

"Abbiamo lavorato a lungo per riattivare il tavolo nel 2022, ma ora serve accelerare sulle linee guida per i centri di alta specializzazione previsti dal Regolamento 9/2016 e fornire informazioni chiare alle famiglie", ha aggiunto il consigliere del M5S.

Durante l’incontro in Commissione, erano presenti rappresentanti del Dipartimento Salute e delle Asl, ma hanno disertato la riunione i rappresentanti delle Asl di Foggia e della Bat, a cui verrà chiesto un report dettagliato sulle strutture attive e su quelle ancora in fase di verifica e accreditamento.

"Molte famiglie ci chiedono perché i moduli non vengano attivati, e noi vogliamo risposte. È indispensabile applicare finalmente il Regolamento 9/2016 e ridurre i tempi di attesa per i trattamenti necessari. Solo così possiamo dare un aiuto concreto alle persone con disturbo dello spettro autistico e alle loro famiglie", ha concluso Galante.

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