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Processo "Codice Interno": escluse gran parte delle chat di Olivieri

Il Tribunale di Bari ha ammesso solo le conversazioni già presenti negli atti preliminari. L'ex consigliere resta in carcere per scambio elettorale politico-mafioso ed estorsione

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BARI - Il Tribunale di Bari ha deciso di non acquisire la maggior parte delle chat estratte dai telefoni di Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale detenuto dal 26 febbraio 2024 con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso ed estorsione. La richiesta di ammissione era stata avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari nell’ambito del processo nato dall’inchiesta "Codice Interno", che ha portato alla luce presunti intrecci tra politica, criminalità organizzata e imprenditoria.

L’indagine, condotta dalla Dda insieme alla squadra mobile, aveva sollevato dubbi sulla possibile infiltrazione mafiosa nell’amministrazione comunale di Bari, tanto da spingere il Ministero dell’Interno a nominare una commissione d’accesso. Tuttavia, lo scorso febbraio, il rischio è stato escluso definitivamente.

Solo alcune conversazioni saranno utilizzabili nel processo

Nel procedimento a dibattimento sono coinvolti 15 imputati, tra cui Maria Carmen Lorusso, moglie di Olivieri, e il padre di lei, l’oncologo Vito Lorusso, entrambi accusati di scambio elettorale politico-mafioso.

La Dda, lo scorso 8 gennaio, aveva chiesto di acquisire numerose conversazioni estratte dai telefoni di Olivieri e del suocero. Tuttavia, molte di queste chat non erano state inserite nel fascicolo delle indagini preliminari, motivo per cui il Tribunale ha accolto solo in parte l’istanza dell’accusa.

Alla luce delle obiezioni sollevate dagli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta, difensori di Olivieri e dei due Lorusso, i giudici hanno stabilito che saranno ammesse solo le chat già presenti negli atti preliminari. Tra queste, rientrano le conversazioni tra Olivieri e Michele De Tullio, ex dipendente della municipalizzata Amtab ritenuto vicino al clan Parisi, e quelle con Whitney Falco, figlia di Angelo Falco, noto come il "re delle rapine".

Escluse le nuove trascrizioni e il materiale del cellulare di Lorusso

Nell'ordinanza firmata dal presidente del collegio giudicante, Marco Guida, viene chiarito che le ulteriori chat richieste dai pm non possono essere acquisite, poiché presentate solo nella fase dibattimentale.

Lo stesso principio è stato applicato anche alle conversazioni estratte dall’iPhone 11 di Vito Lorusso, sequestrato nell’ambito di un’indagine separata per peculato e concussione. Lorusso, ex primario di Oncologia medica dell’Istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari, ha già patteggiato una condanna a cinque anni di reclusione, che sta attualmente scontando in carcere.

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