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Il fatto
05 Marzo 2025 - 12:30
Ricci di mare aperti
Dopo mesi di attesa, arriva il via libera ai ristori per i pescatori autorizzati colpiti dallo stop triennale alla pesca dei ricci di mare, in vigore da maggio 2023 a maggio 2026. La Giunta regionale ha approvato i criteri e le modalità per l’assegnazione dei fondi destinati ai titolari di licenza di tipo A, costretti a fermarsi per consentire il ripopolamento della specie, ormai in forte declino.
A darne notizia è Paolo Pagliaro, capogruppo di "La Puglia Domani" verso Fratelli d’Italia, promotore della legge regionale che ha introdotto il blocco della pesca. "Il provvedimento ha trovato pieno sostegno non solo in Consiglio, ma anche nel mondo scientifico e tra gli operatori del settore, dai pescatori ai ristoratori", ha spiegato Pagliaro, sottolineando che i primi segnali del ripopolamento sono incoraggianti.
Se da un lato il divieto si sta rivelando fondamentale per la salvaguardia dell’ecosistema marino, dall’altro resta la necessità di un maggiore impegno per contrastare la pesca illegale. "Chiedo ai pescatori non professionisti di rispettare il fermo fino alla sua scadenza, evitando di compromettere i progressi raggiunti. I controlli sono serrati e chi verrà sorpreso a violare la legge rischia sanzioni pesanti", ha ribadito Pagliaro.
Chi ama gustare i ricci di mare, invece, può farlo richiedendo certificazioni di provenienza, che garantiscano che i prodotti non siano stati prelevati nelle acque pugliesi.
Nonostante il lavoro di Capitanerie di porto, Guardia di finanza e forze dell’ordine, che stanno intensificando i controlli, per Pagliaro serve un ulteriore passo avanti: "Ora è essenziale avviare una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini, per contrastare la pesca abusiva e proteggere il nostro patrimonio marino".
Il capogruppo sollecita la Regione Puglia a finanziare iniziative di comunicazione per informare la popolazione sui rischi della pesca illegale, in vista di un’estate in cui la domanda di ricci potrebbe spingere alcuni a violare le regole.
"La Puglia è stata la prima Regione in Italia a introdurre questa legge, diventando un modello per altre realtà. Ora dobbiamo essere orgogliosi di questa scelta e responsabili nella sua applicazione, per tutelare non solo il riccio di mare, ma l’intero equilibrio marino che abbiamo il dovere di preservare", ha concluso Pagliaro.
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