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Bari

Ristoranti e pizzerie, ora più trasparenza sull'origine dei cibi

Con un euro ogni tre destinato ai pasti fuori casa, per Coldiretti cresce l’esigenza di indicazioni chiare sulla provenienza degli alimenti nei menu

Un ristorante

Un ristorante

BARI – Con quasi un euro su tre speso per mangiare fuori casa, diventa sempre più necessario garantire trasparenza sull’origine dei cibi serviti nei ristoranti, pizzerie, bar e mense della Puglia. È quanto emerge dai dati Circana di gennaio 2025, che confermano un incremento della spesa alimentare fuori casa del 10,9% rispetto al periodo pre-Covid.

Le proiezioni per il 2025 indicano una crescita ulteriore del 3% nella spesa e dell’1,6% nelle visite ai locali, consolidando l’importanza del settore nella filiera agroalimentare. Secondo l’Osservatorio Coldiretti, comparti chiave come quello ittico e vitivinicolo trovano nella ristorazione il principale canale di commercializzazione, con una rete di 20.207 ristoranti, 8.005 bar, 11.993 servizi di ristorazione mobile e 194 attività dedicate alla fornitura di pasti preparati.

L’approvvigionamento alimentare della regione è garantito dal lavoro di oltre 100mila aziende agricole e allevamenti, supportati da 5mila imprese di trasformazione alimentare e una solida rete distributiva. Tuttavia, Coldiretti sottolinea la necessità di accordi di filiera tra agricoltori e operatori della ristorazione, per assicurare standard qualitativi elevati, prezzi equi e il rispetto della nuova normativa contro le pratiche sleali.

Puglia leader nei prodotti certificati, ma cresce l'allarme “fake in Italy”

La Puglia si distingue per il valore del Made in Italy certificato, con 60 prodotti DOP e IGP, collocandosi all’ottavo posto in Italia per numero di denominazioni riconosciute. A queste si aggiungono 4 Specialità Tradizionali Garantite (STG), 2 bevande spiritose a Indicazione Geografica e 365 prodotti agroalimentari tradizionali riconosciuti dal Masaf. Secondo l’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore DOP e IGP in Puglia genera un giro d’affari di 678 milioni di euro, con il comparto agroalimentare che rappresenta il 6,9% del totale e quello vitivinicolo il restante 93,1%.

Anche l’agricoltura biologica conferma il primato della regione: la superficie destinata al bio ha raggiunto i 311mila ettari, posizionando la Puglia ai vertici nazionali. Grazie alla rete Campagna Amica, la regione vanta il più vasto circuito di mercati agricoli a vendita diretta.

Nonostante questi successi, Coldiretti lancia l’allarme sul fenomeno del “fake in Italy”, ovvero la vendita di cibo straniero spacciato per italiano attraverso trasformazioni minime che ne falsano l’origine. Un caso emblematico riguarda le cosce di prosciutto estero, che dopo la stagionatura vengono commercializzate come italiane, o il latte straniero, trasformato in mozzarella senza un’adeguata indicazione di provenienza.

Per contrastare questa frode, Coldiretti ha avviato una mobilitazione nazionale, con una raccolta firme al Brennero per promuovere una legge europea sulla trasparenza alimentare. L’obiettivo è garantire ai consumatori un’informazione chiara su ciò che arriva sulle loro tavole, tutelando il vero Made in Italy e il lavoro delle imprese agricole italiane.

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