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Agricoltura

Xylella, nuovi fondi per il reimpianto: Copagri Puglia chiede trasparenza nella gestione

Il direttore Alfonso Guerra: "Risorse fondamentali, ma vanno utilizzate con criteri chiari e senza ritardi"

Un ulivo colpito dalla xylella

Un ulivo colpito dalla xylella

BARI - L’emergenza Xylella fastidiosa continua a pesare sull’agricoltura pugliese, ma un nuovo intervento del governo accende una speranza per il settore. Sono stati stanziati 30 milioni di euro destinati al reimpianto di varietà resistenti e alla riconversione produttiva delle aree colpite. Una misura accolta con favore da Copagri Puglia, che però lancia un monito: i fondi devono essere utilizzati in modo rapido, chiaro e trasparente.

A ribadirlo è Alfonso Guerra, direttore di Copagri Puglia, alla vigilia di una riunione per discutere eventuali modifiche al Decreto Ministeriale sulla Xylella. "Queste risorse rappresentano un aiuto essenziale per i tanti produttori agricoli che da anni affrontano difficoltà enormi. Tuttavia, la loro efficacia dipenderà da come verranno gestite", sottolinea Guerra.

I dubbi sulla gestione dei fondi: risorse ingenti, ma risultati insufficienti

Negli ultimi anni, il comparto olivicolo pugliese ha ricevuto quasi 160 milioni di euro per il reimpianto di varietà resistenti alla Xylella, a cui ora si aggiungeranno i nuovi fondi del DL Agricoltura. Tuttavia, secondo Copagri, i risultati ottenuti finora sono tutt’altro che incoraggianti.

"Dal 2020 ad oggi, il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola ha impegnato solo 55 milioni di euro, di cui appena 16 milioni erogati come anticipazioni e soli 6 milioni liquidati a saldo. Questo a fronte di oltre 9.000 domande presentate per un totale di 220 milioni di euro", evidenzia Guerra, che punta il dito sulla lentezza e le inefficienze nella gestione delle risorse.

Riconversione produttiva, mancano dati certi sulla spesa

La stessa preoccupazione riguarda la riconversione produttiva, per la quale sono stati messi a disposizione oltre 55 milioni di euro tra fondi nazionali e cofinanziamento regionale. Il problema, denuncia Copagri, è che non esistono dati chiari sulla reale destinazione di queste risorse, né sulle superfici interessate dagli interventi.

"Non sappiamo con certezza come siano stati spesi questi soldi, quali aziende abbiano beneficiato dei finanziamenti e se ci siano stati casi di sovrapposizioni o doppio finanziamento, come indicato dal PSR", avverte Guerra. Un nodo che solleva interrogativi sulla corretta gestione dei fondi pubblici e sulla necessità di un monitoraggio più rigoroso.

Indennizzi pagati, ma senza garanzie sul reimpianto

Se da un lato sono stati erogati 120 milioni di euro per le indennità compensative relative al periodo 2016-2019, dall’altro resta il dubbio su quale sia stato l’effettivo utilizzo di questi fondi.

"Anche in questo caso manca trasparenza", afferma Guerra. "Non sappiamo se le aziende che hanno ricevuto le indennità abbiano effettivamente rispettato gli obblighi di reimpianto previsti per ottenere i fondi".

Copagri Puglia: "Serve un cambio di passo"

Per Copagri Puglia, la priorità ora è garantire una gestione più efficiente e trasparente delle risorse destinate alla rigenerazione dell’olivicoltura pugliese. "Abbiamo bisogno di interventi rapidi e mirati, ma soprattutto di una chiara rendicontazione su come vengono impiegati i fondi. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi o inefficienze", conclude Guerra.

L’incontro in programma sarà l’occasione per chiedere un cambio di rotta e per proporre modifiche concrete al Decreto Ministeriale sulla Xylella, affinché i fondi non restino bloccati ma vengano finalmente messi a disposizione degli agricoltori in modo efficace.

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