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Barletta

Nuova caserma dei Vigili del fuoco Bat: lavori ancora fermi, sindacati in pressing

Il bando per la costruzione della sede, inizialmente previsto per febbraio 2025, rischia ulteriori ritardi. La Fp Cgil Vvf Bat chiede un distaccamento e non un semplice presidio

I Vigili del Fuoco di Barletta

I Vigili del Fuoco di Barletta

BARLETTA - I vigili del fuoco della provincia Bat attendono ancora la realizzazione della nuova sede del comando, un'infrastruttura fondamentale per garantire operatività ed efficienza nei soccorsi. Dopo la conclusione della rimozione dei rifiuti dall'area destinata alla costruzione, il passo successivo sarebbe dovuto essere la pubblicazione del bando di gara, fissata per febbraio 2025. Tuttavia, l'incertezza regna sovrana.

A denunciare la situazione sono Ruggiero Doronzo e Giuseppe Rizzi, rispettivamente coordinatore e responsabile territoriale della Fp Cgil Vvf Bat, che esprimono preoccupazione per i continui rinvii. “Non siamo abituati ad arrenderci – sottolineano – e continueremo a batterci per ottenere una sede adeguata. Non si tratta solo di una richiesta sindacale, ma di una necessità reale per il territorio e per i vigili del fuoco”.

TRE ANNI DI ATTESA E NESSUNA CERTEZZA

Il cronoprogramma iniziale prevedeva che la nuova caserma fosse completata entro maggio 2025. Tuttavia, problemi legati alla criminalità hanno rallentato il processo, facendo slittare l’appalto a febbraio 2025 e la consegna della struttura a dicembre 2027.

"Siamo ormai a marzo e non vediamo segnali concreti – proseguono Doronzo e Rizzi – Il mancato rispetto delle scadenze è allarmante. I vigili del fuoco della Bat si sentono abbandonati, costretti a operare in una sede inadeguata, carente dal punto di vista igienico-sanitario, degli spazi e della sicurezza".

IL PRESIDIO DI CANOSA: UN'OCCASIONE DA NON SPRECARE

Tra le iniziative in corso, c’è il progetto di un presidio operativo presso il casello autostradale di Canosa di Puglia, ideato per ridurre i tempi di intervento in autostrada e nell’entroterra. Tuttavia, la carenza di personale ha portato l’amministrazione a ridimensionare l’idea iniziale, limitandola a un semplice presidio anziché un distaccamento.

"Si tratta di un'opportunità da cogliere – affermano i rappresentanti sindacali – Il territorio ha bisogno di un distaccamento vero e proprio, con personale stabile e mezzi adeguati. Un semplice presidio non sarebbe sufficiente e rischierebbe di rimanere inattivo per mancanza di risorse umane".

L'APPELLO ALLA PREFETTA: "SERVE UN DISTACCAMENTO, NON UN PRESIDIO"

Sulla questione è intervenuta anche Ileana Remini, segretaria generale della Fp Cgil Bat, che si è rivolta direttamente alla Prefetta Silvana D’Agostino, chiedendo un intervento presso il Dipartimento per garantire un vero distaccamento.

"La differenza è enorme – spiega – Un distaccamento significherebbe l'inserimento di almeno 30 unità in organico, colmando parte della carenza di personale. Un presidio, invece, sarebbe un fallimento totale, con la certezza che, a causa della cronica mancanza di uomini, non potrebbe garantire un servizio costante. Il carico di straordinari che pesa sugli operatori è già insostenibile e aumenta i rischi di infortuni".

SERVE UN IMPEGNO POLITICO CONCRETO

I compiti assegnati ai vigili del fuoco della BAT sono molteplici: dalla campagna antincendio boschivo alla vigilanza, dalla formazione agli interventi per emergenze climatiche sempre più frequenti. Nonostante le difficoltà, i pompieri continuano a garantire il loro servizio con dedizione, ma il problema delle infrastrutture non può più essere ignorato.

"Per risolvere questa situazione, servono impegno e unità di intenti – concludono Doronzo, Rizzi e Remini – Le istituzioni locali devono assumersi la responsabilità di portare avanti questa battaglia, perché in gioco ci sono la sicurezza del territorio e la dignità degli operatori del soccorso".

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