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Sanità

Il nodo dello scorporo dell’Ospedaletto di Bari: polemiche tra Regione e Governo

Duro scontro tra Fratelli d’Italia e la Giunta Emiliano sulla mancata autonomia dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Il centrodestra accusa la Regione di ritardi, mentre il Ministero della Salute e il MEF ribadiscono di non aver posto alcun veto

L'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari

L'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari

BARI - La questione dello scorporo dell’Ospedaletto Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari continua ad alimentare polemiche tra Governo e Regione Puglia. Da settimane, esponenti del centrodestra accusano la giunta Emiliano di ritardare il processo, cercando di attribuire al Ministero della Salute e al MEF la responsabilità dello stallo. Tuttavia, da Roma ribadiscono che nessun ostacolo è stato imposto dall’esecutivo nazionale, ma che la Regione non ha ancora presentato la documentazione necessaria per garantire la sostenibilità dell’operazione.

La senatrice Maria Nocco (Fratelli d’Italia) sottolinea come il vero problema sia l’inerzia dell’amministrazione regionale. "Il Ministero ha chiesto di dimostrare la compatibilità dello scorporo con il piano operativo sanitario e il piano di rientro economico-finanziario della Puglia, ma la Regione non ha ancora trasmesso le informazioni richieste. Emiliano preferisce farne un caso politico invece di affrontare il problema con responsabilità", dichiara la parlamentare pugliese.

Governo: "Nessun veto, servono certezze finanziarie"

Sulla stessa linea anche l’onorevole Giovanni Maiorano (FdI), che definisce strumentale l’idea che il Governo voglia bloccare il progetto. "Non c’è alcun ostacolo da parte dei ministeri competenti, ma solo una legittima richiesta di chiarimenti per verificare la sostenibilità economica della proposta", spiega Maiorano, ricordando che la Puglia è ancora vincolata al piano di rientro dal disavanzo sanitario.

Per il senatore Ignazio Zullo (FdI), il presidente Michele Emiliano sta cercando di coprire le proprie difficoltà gestionali con attacchi al Governo. "Attribuire le responsabilità all’esecutivo nazionale è una strategia ben nota: quando non si riesce ad amministrare, si cerca di spostare l’attenzione su presunti ostacoli politici", afferma Zullo, evidenziando che l’iter legislativo dello scorporo deve essere regolarizzato per evitare eventuali ricorsi.

Anche l’eurodeputato Michele Picaro (FdI) ribadisce che il Ministero della Salute e il MEF hanno solo richiesto chiarimenti. "Non esiste alcuna imposizione di blocco, ma la Regione deve garantire che il nuovo ente ospedaliero sia sostenibile. Senza risposte adeguate, il rischio è che l’operazione si trascini ulteriormente, penalizzando i piccoli pazienti e le loro famiglie", sottolinea Picaro, invitando la Giunta Emiliano a fornire con urgenza la documentazione necessaria.

Il ruolo del sottosegretario Gemmato e l’appello alla Regione

Nel dibattito si inserisce anche il lavoro del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che secondo gli esponenti di Fratelli d’Italia sta operando per garantire una sanità più efficiente e accelerare la procedura. "L’impegno del Governo è massimo, ma è la Regione che deve compiere i passi necessari affinché lo scorporo diventi realtà", dichiarano i parlamentari di FdI.

L’invito alla Regione Puglia è chiaro: presentare al più presto i dati richiesti, senza ulteriori rinvii o polemiche. "Meno propaganda, più fatti. Il futuro dell’ospedale Giovanni XXIII deve essere garantito con atti concreti", conclude Nocco.

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