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Porti dell’Adriatico meridionale, nuova gestione del lavoro temporaneo: assegnate le concessioni per otto anni

L’Autorità di Sistema Portuale introduce un regolamento unico per garantire maggiore efficienza e uniformità tra gli scali di Bari, Brindisi, Manfredonia e Barletta. Stabilità per 60 lavoratori e nuove regole per il settore

La cerimonia nella sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale a Bari

La cerimonia nella sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale a Bari

BARI - Un importante passo avanti per la gestione del lavoro temporaneo nei porti dell’Adriatico meridionale. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha concluso con successo una gara europea per l’assegnazione del servizio di somministrazione di manodopera portuale, garantendo un quadro normativo uniforme e una maggiore stabilità per imprese e lavoratori.

L’assegnazione delle concessioni, che avranno una durata di otto anni, rappresenta un risultato significativo per il settore, ponendo fine alle difformità regolamentari tra i vari porti e assicurando la continuità operativa delle attività portuali.

Le società assegnatarie del servizio nei quattro porti del sistema

Nel corso di una cerimonia tenutasi a Bari, il Commissario Straordinario Ammiraglio Vincenzo Leone, alla presenza del Segretario Generale Tito Vespasiani e dei Direttori di Dipartimento Esercizio Porti, ha ufficialmente sottoscritto le autorizzazioni per le quattro compagnie selezionate:

  • Porto di Bari: Nazario Sauro Soc. Coop. a r.l.
  • Porto di Brindisi: Compagnia Portuale Nicola e Salvatore Briamo Società Cooperativa
  • Porto di Manfredonia: Coop. Servizi Portuali Cardinale Orsini S.C.P.A.
  • Porto di Barletta: Compagnia Unica Lavoratori Portuali Barletta, Molfetta, Trani Soc. Coop.

Il criterio di assegnazione adottato è stato quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, assicurando trasparenza e competitività nel processo di selezione. Complessivamente, saranno 60 i lavoratori coinvolti in questo nuovo modello di gestione.

Un regolamento unico per tutti i porti del sistema

Un altro passo fondamentale verso la modernizzazione del settore è rappresentato dall’introduzione di un regolamento unico, il primo nel suo genere per i porti dell’Adriatico meridionale.

In passato, ogni scalo seguiva normative diverse, generando disparità operative e difficoltà gestionali. Con la nuova disciplina, invece, si stabilisce un quadro normativo omogeneo, che permette una gestione più efficiente del personale e delle attività nei diversi porti del sistema.

Il regolamento disciplina aspetti cruciali come:

  • Durata delle autorizzazioni
  • Obblighi occupazionali per il primo anno di attività
  • Modalità di avviamento del personale nei vari scali
  • Criteri per la formazione delle tariffe
  • Turni di lavoro e doveri di lavoratori e imprese
  • Formazione professionale del personale

Grazie a queste nuove disposizioni, le imprese portuali potranno contare su maggiore flessibilità e continuità operativa, mentre i lavoratori avranno un quadro più stabile e tutelato.

Il Commissario Leone: “Un sistema che garantisce continuità e tutela dell’occupazione”

Soddisfazione è stata espressa dal Commissario Straordinario Ammiraglio Vincenzo Leone, che ha sottolineato come questa riforma segni un cambio di passo per il sistema portuale.

“Grazie a questo nuovo modello, i porti del nostro sistema potranno finalmente contare su un meccanismo di mutua assistenza. Non ci saranno più divisioni tra scali: se un’impresa non riuscirà a garantire una determinata prestazione, un’altra compagnia operante in un altro porto interverrà per supportarla. Abbiamo scelto di assegnare le concessioni attraverso una gara di rilevanza unionale, aperta a tutti gli operatori economici dell’Unione Europea, assicurando così massima competitività e trasparenza”, ha dichiarato Leone.

L’obiettivo, oltre a garantire una gestione più fluida del lavoro portuale, è quello di salvaguardare i livelli occupazionali e adeguare le tariffe al recente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Porti.

“Questa riforma dimostra che il sistema portuale unito è più forte. L’unione fa la forza”, ha concluso il Commissario.

Una riforma che rafforza la competitività del sistema portuale

La gestione del lavoro temporaneo nei porti è regolata dall’articolo 17 della Legge 28 gennaio 1994, n. 84, che stabilisce la trasformazione delle ex compagnie portuali in società dedicate alle operazioni in regime di concorrenza.

Con l’adozione di queste nuove misure, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale si pone come modello di riferimento nella gestione del lavoro portuale in Italia.

Questa riforma non solo assicura stabilità e continuità lavorativa, ma rappresenta un passo decisivo per il rafforzamento della competitività del sistema portuale dell’Adriatico meridionale, ponendolo in una posizione strategica nel panorama logistico e commerciale nazionale ed europeo.

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