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Taranto: e ora?

Discontinuità, autorevolezza, competenza

Se si vuole realmente invertire la rotta non si può prescindere dalla discontinuità recuperando le Istituzioni dal crescente discredito che le hanno investite e dotandole di una effettiva rappresentatività

Porto di Taranto

Il porto come visione sistemica di sviluppo di una città mediterranea

Bisogna evitare il rischio che si cada negli stessi errori del recente passato. Per quanto i tempi siano ristretti, circolano già i nomi e le relative auto candidature che spesso prescindono dal merito e dal metodo...
Per una cultura di governo all'altezza dei problemi di Taranto occorre una visione di sistema territoriale, un incardinamento della politica ai processi reali, una strategia di coinvolgimento attivo dei tanti e sempre più articolati soggetti sociali che vivono una condizione di grande insicurezza. Occorre che a decidere siano i tarantini che non intendono più subire manipolazioni extraterritoriali che ci hanno relegato a fanalino di coda della Puglia.
Se si vuole realmente invertire la rotta non si può prescindere dalla discontinuità rispetto allo stress a cui la Città è stata sottoposta nel recente passato costringendola a vivere in una condizione tragicomica che ha determinato un crescente discredito delle Istituzioni e della loro effettiva rappresentatività.
Le liste elettorali non possono essere utilizzate come liste di collocamento per procacciare poltrone. E' il metodo che, prescindendo dal merito e dalla competenza, ha contribuito a giustificare scelte personali, persino a teorizzarle legittimandole.
L'elezione diretta del Sindaco ha in se, purtroppo dobbiamo riconoscerlo, il rischio che lo stesso si senta investito di un potere infinito, che lo allontana dalla realtà e dagli interessi veri di una comunità e dalla maggioranza che lo ha espresso.
Non ci sono e non ci possono essere soluzioni di "ripiego". Sarebbero inesorabilmente perdenti.
So che quello che sto per scrivere potrebbe essere considerato retorico e scontato: prima dei nomi l'idea, la visione che interpreta e rappresenta una comunità, è l'unico metodo che può favorire una effettiva discontinuità.
Si tratta dunque di una scelta coraggiosa, da soppesare con cura. Con una leadership che, assumendosi un impegno di lungo periodo, non senta il bisogno di confermare la sua serietà con scelte di corto respiro finalizzate a raccogliere il consenso populista.
Il populismo, come la storia dimostra, pur captando amplificandoli i bisogni, ha il limite di non perseguire soluzioni serie e praticabili, incapace quindi di interpretare il grido di dolore della nostra comunità.
Un focus sui temi strategici, quanto urgenti, per il nostro territorio, rappresenterebbe il punto di partenza della discontinuità di cui la città ha bisogno e consentirebbe agli elettori di comprendere chi si candida per cosa...

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