"Ringrazio il presidente De Pascale per questa scelta coraggiosa", ha dichiarato Emiliano, sottolineando come la revoca della proposta sia un segnale importante non solo per il Mezzogiorno, ma per l’intero Paese.
Secondo Emiliano, il progetto portato avanti dal ministro Roberto Calderoli ha suscitato timori diffusi perché, al di là delle dichiarazioni ufficiali, avrebbe favorito le Regioni con maggiori risorse, creando un percorso di crescita privilegiato e svincolato dal principio di solidarietà nazionale.
"Il rischio era quello di un’Italia a due velocità, in cui alcuni territori avrebbero potuto avanzare lasciando gli altri indietro", ha spiegato il presidente pugliese. "Invece, il messaggio che arriva dall’Emilia-Romagna è chiaro: il progresso ha senso solo se condiviso, solo se si cresce tutti insieme".
"L’Italia è una e indivisibile, lo dice la Costituzione"
Emiliano ha ricordato che negli ultimi due anni la Regione Puglia, insieme a molte altre amministrazioni locali, ha ribadito la propria contrarietà all’autonomia differenziata proposta dal Governo, portando avanti un confronto serrato ma sempre aperto al dibattito.
"Abbiamo contestato nel merito ogni aspetto di questa riforma, perché avrebbe alterato irrimediabilmente l’equilibrio su cui si fonda la nostra Repubblica", ha affermato il governatore. "L’Italia è una e indivisibile, e abbiamo il dovere di difenderne l’unità".
Tuttavia, Emiliano ha riconosciuto l’importanza di un sistema che valorizzi le autonomie locali e promuova il decentramento amministrativo, ma solo nel rispetto dei principi costituzionali.
"Il vero obiettivo deve essere un assetto istituzionale più efficiente, in cui lo Stato e le Regioni possano collaborare in modo equilibrato, senza creare disparità tra cittadini di diverse aree del Paese", ha chiarito.
"Ora un nuovo dialogo, senza egoismi"
Il presidente pugliese auspica che la decisione dell’Emilia-Romagna segni l’inizio di una fase nuova nel confronto istituzionale, basata su una visione più inclusiva e orientata all’interesse nazionale.
"Serve un dibattito ampio e partecipato, in cui tutti possano avere voce", ha concluso Emiliano. "L’auspicio è che si possa finalmente discutere di autonomia in modo costruttivo, senza egoismi e senza forzature, mettendo sempre al centro il bene comune".