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Bari
15 Febbraio 2025 - 07:25
Gennaro Sicolo
BARI - La battaglia contro la Xylella segna un passo avanti con lo stanziamento di 20 milioni di euro da parte della Regione Puglia e lo sblocco di 30 milioni dal Governo per i reimpianti degli ulivi nelle aree devastate dal batterio. Tuttavia, secondo Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, queste misure rappresentano solo un primo passo.
“Questi fondi sono una notizia positiva, ma ora serve un piano di rilancio strutturale, condiviso tra Regione, Governo ed Europa, sul modello di quanto realizzato in Andalusia, dove il Governo spagnolo ha investito 1 miliardo di euro per rigenerare il settore olivicolo. Anche in Puglia, la principale regione olivicola d’Italia, è necessario un investimento simile, distribuito in cinque anni, per individuare una cura efficace e ripristinare completamente la capacità produttiva persa a causa della Xylella”, afferma Sicolo.
La CIA Puglia chiede un coordinamento tra le istituzioni per garantire un intervento rapido ed efficace. “Solo attraverso un programma condiviso tra i diversi livelli istituzionali e con il supporto delle organizzazioni agricole, sarà possibile fermare una piaga che da oltre dieci anni distrugge ulivi e aziende agricole”, aggiunge Sicolo.
Fondamentale, secondo il presidente della CIA, è il potenziamento della ricerca scientifica, con risorse destinate non solo alla diagnosi ma soprattutto allo sviluppo di una soluzione definitiva contro il batterio. Inoltre, i reimpianti devono essere incentivati non solo a livello economico, ma anche attraverso una semplificazione burocratica, che permetta alle nuove piante di crescere rapidamente e tornare produttive nel minor tempo possibile.
Il pericolo maggiore, secondo Sicolo, è la progressiva avanzata della Xylella verso il Barese e il nord della Puglia, un’eventualità che avrebbe conseguenze disastrose per l’intero comparto olivicolo, con ripercussioni non solo produttive e occupazionali, ma anche sociali ed economiche.
“L’olivicoltura pugliese non è solo un settore strategico per l’export, ma rappresenta un elemento essenziale dell’identità culturale e paesaggistica della regione. Se non si interviene con determinazione, il danno sarà irreparabile. È necessario superare ogni divisione politica e costruire un’alleanza concreta tra istituzioni e agricoltori, perché il futuro dell’olivicoltura pugliese è in gioco”, conclude Sicolo.
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