Il provvedimento è stato firmato dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida, insieme ai ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e della Salute, Orazio Schillaci. La decisione accoglie le richieste di Coldiretti, che da anni si batte per garantire maggiore trasparenza ai consumatori e difendere il valore delle produzioni italiane.
Un impegno per la tracciabilità su tutti i prodotti alimentari
La proroga dell’etichettatura obbligatoria risponde alle aspettative di oltre il 90% dei cittadini italiani, che chiedono maggiore chiarezza sugli alimenti che portano in tavola. Tuttavia, per Coldiretti si tratta solo di un primo passo: l’obiettivo è rendere obbligatoria la tracciabilità dell’origine per tutti i prodotti commercializzati nell’Unione Europea.
Per questo motivo, la principale organizzazione agricola italiana ed europea ha lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare a Bruxelles, con l’intento di raccogliere un milione di firme per fermare l’inganno dei cibi importati e camuffati come italiani.
Attualmente, la normativa doganale consente di italianizzare prodotti stranieri attraverso trasformazioni minime, permettendo a molti alimenti di apparire come “Made in Italy” senza esserlo realmente. Un sistema che penalizza sia i consumatori, privati di informazioni chiare, sia gli agricoltori italiani, costretti a subire una concorrenza sleale.
Come firmare la petizione per difendere il Made in Italy
I cittadini possono sottoscrivere la proposta di legge nei mercati di Campagna Amica, nelle sedi territoriali di Coldiretti e anche online. Per partecipare, basta collegarsi al sito https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home e selezionare il proprio Paese di cittadinanza. La registrazione può essere completata inserendo i dati del documento d’identità o del passaporto, oppure accedendo direttamente con SPID.
Coldiretti: “Proteggere la nostra filiera da importazioni senza regole”
La Puglia gioca un ruolo strategico nell’approvvigionamento alimentare nazionale, con oltre 100mila aziende agricole e allevamenti, 5mila imprese del settore agroalimentare e una rete capillare di vendita diretta, che va dalle fattorie ai mercati di Campagna Amica.
Secondo Coldiretti Puglia, è essenziale difendere questo patrimonio produttivo dall’arrivo di prodotti importati da Paesi che utilizzano sostanze vietate nell’UE e che danneggiano il mercato con pratiche sleali. La qualità del Made in Italy va tutelata con regole chiare e trasparenti, per garantire sicurezza ai consumatori e giustizia agli agricoltori italiani.