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Lecce

Il presunto assassino si spaccia per dipendente Nato, i suoi legali: «Necessaria una perizia psichiatrica»

Interrogatorio di garanzia per il 45enne arrestato per l'omicidio nelle campagne del Salento. Domani l'autopsia della vittima

Il Tribunale di Lecce

Il Tribunale di Lecce

LECCE - Resta in custodia cautelare in carcere Cosimo Loiola, il 45enne di Galatone accusato dell'omicidio di Sebastiano Danieli, avvenuto nella mattinata di martedì 11 febbraio alla periferia del paese salentino.

L’uomo, attualmente detenuto in isolamento, non ha risposto alle domande degli inquirenti, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il suo legale, Antonio Luceri, ha descritto il suo stato come confusionale, sottolineando che “farfuglia e non ricorda nulla”. Quando gli agenti lo hanno fermato, avrebbe addirittura dichiarato di lavorare alla Nato, ribadendo questa versione anche davanti al giudice.

Alla luce di queste condizioni, la difesa ha annunciato l’intenzione di richiedere una perizia psichiatrica, per verificare se l’uomo fosse capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio. Tra gli atti dell’indagine è stata già depositata una documentazione medica che certifica il suo seguito psichiatrico tra il 2012 e il 2022 presso un centro di salute mentale della zona.

Omicidio impulsivo, il giudice conferma la detenzione

Nonostante l’istanza della difesa, la giudice Tea Verderosa ha confermato la custodia cautelare in carcere, ravvisando la pericolosità sociale dell’imputato.

Nella sua ordinanza, il magistrato ha evidenziato come l’omicidio sia stato commesso “per dare sfogo a un impulso criminale”, con una condotta che denota “un elevatissimo grado di impulsività”. Secondo la giudice, Loiola sarebbe incapace di autocontrollo e incline a risolvere i contrasti con metodi violenti, evidenziando così la necessità della sua permanenza in carcere.

L’indagine: ripreso dalle telecamere, l’arma ancora intrisa di sangue

Gli inquirenti sono arrivati rapidamente a Loiola grazie alle immagini di videosorveglianza, che hanno ripreso l’intera scena dell’aggressione avvenuta in contrada La Grazia.

Quando i carabinieri, coordinati dalla pm Rosaria Petrolo, si sono presentati a casa sua, l’uomo indossava ancora gli stessi vestiti del delitto. Durante la perquisizione è stata ritrovata l’arma del delitto, un oggetto contundente utilizzato per colpire alla testa e alla spalla la vittima, ancora intriso di sangue.

Il movente: dissidi sui terreni e minacce precedenti

Secondo quanto emerso dalle indagini, alla base dell’omicidio ci sarebbero vecchi dissapori legati alla proprietà di alcuni terreni agricoli. Loiola era convinto che tutta l’area della contrada fosse di sua proprietà, entrando così in contrasto con Danieli.

Nel recente passato, tra i due c’erano stati numerosi battibecchi, culminati in un episodio inquietante: Loiola avrebbe mimato il gesto di tagliare la gola al pensionato, segnale di una tensione che si sarebbe poi trasformata in tragedia.

Domani l’autopsia, poi i funerali

Nella giornata di venerdì 14 febbraio, il medico legale Alberto Tortorella eseguirà l’autopsia sul corpo di Sebastiano Danieli per chiarire le esatte cause della morte. Subito dopo, la salma verrà consegnata ai familiari per consentire la celebrazione dei funerali.

L’inchiesta prosegue per delineare tutti i dettagli del delitto e chiarire le condizioni psichiatriche dell’assassino, mentre la comunità di Galatone resta sconvolta per un crimine tanto brutale.

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