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Agricoltura

Lavoro nei campi, al via il click day per gli stagionali. In Puglia 22mila lavoratori da tutto il mondo

Coldiretti Puglia: "Necessario un sistema più efficiente per agevolare l'incontro tra domanda e offerta, superando le lacune dell'attuale normativa"

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BARI - Domani, 12 febbraio 2025, è il giorno del click day per i lavoratori stagionali, chiamati a raccolta in vista dei periodi di maggiore attività nei campi. Un appuntamento cruciale per l'agricoltura pugliese, che vede impegnati ogni anno migliaia di lavoratori stranieri, fondamentali per la produzione del Made in Italy agroalimentare.

Secondo un'analisi di Coldiretti Puglia, sono ben 22.314 i lavoratori provenienti da tutto il mondo che trovano regolare occupazione nel settore agricolo pugliese, pari al 10% dei lavoratori agricoli extracomunitari a livello nazionale. Una presenza significativa, concentrata soprattutto nelle coltivazioni arboree (frutta e viticoltura) e orticole (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio).

"Gli occupati stranieri sono ben rappresentati nel settore agricolo, dove si concentrano per il 23,6% contro il 7,8% degli italiani", sottolinea Coldiretti Puglia. "La manodopera extracomunitaria, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia, con i braccianti extracomunitari che per quasi l'88% hanno una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura".

Si tratta spesso di lavoratori che da anni collaborano con le imprese agricole italiane, attraversando il confine per poi tornare nel proprio Paese al termine della stagione. Una necessità resa ancora più urgente dalla mancanza di manodopera italiana, accentuata dalla scalarità delle diverse coltivazioni e produzioni.

Tuttavia, la presenza dei lavoratori stagionali non sempre riesce a coprire le esigenze delle imprese agricole, a causa di alcune lacune nell'attuale normativa. In particolare, il meccanismo del click day, con poche quote e non tempestive rispetto alle esigenze di stagionalità del settore agricolo, rischia di vanificare l'intero processo.

"Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate", evidenzia Coldiretti Puglia. "Le quote riservate al settore agricolo sono consistenti: 47mila stagionali riservati alle associazioni più altre 26mila quote stagionali libere, per agricoltura e turismo. In agricoltura circa il 35% del milione di lavoratori è immigrato".

Per superare queste difficoltà, Coldiretti Puglia propone una gestione più diretta e controllata dei flussi migratori, con un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei consolati. Un passo importante in questa direzione sono le recenti modifiche introdotte alla normativa sul decreto flussi, che vanno ora implementate con un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei consolati.

"In questo modo sarebbe più facile anche far emergere situazioni di sfruttamento lavorativo e caporalato", sottolinea Coldiretti. "In tale ottica, serve anche potenziare la Rete del lavoro agricolo di qualità attraverso sistemi di premialità per le imprese che vi aderiscono e rendendo sempre più efficienti i servizi sul territorio per far incontrare domanda e offerta, con il coinvolgimento delle realtà locali e, soprattutto, degli Enti Bilaterali Agricoli Territoriali".

Nelle campagne, conclude Coldiretti Puglia, servono figure specializzate come trattoristi, serricoltori, potatori, ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità, che spaziano dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, fino alle attività ricreative, l'agricoltura sociale, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

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