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Bari

Eseguiti i primi prelievi di organi da donatore a cuore fermo in Puglia, svolta storica

Un traguardo epocale per la sanità pugliese, che apre nuove prospettive di trapianto per i pazienti in attesa e conferma l'eccellenza delle strutture sanitarie regionali

Un trapianto di cuore al Policlinico di Bari

Un trapianto di cuore al Policlinico di Bari

BARI - Una rivoluzione nel campo dei trapianti è avvenuta in Puglia, dove per la prima volta sono stati eseguiti prelievi di organi da donatore a cuore fermo presso il Policlinico di Bari. Si tratta di una tecnica innovativa, regolata da protocolli rigorosi, che consente di aumentare significativamente le opportunità di trapianto per i pazienti in lista d'attesa.

"Si apre una grande opportunità per aumentare le possibilità di trapianto", ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sottolineando l'alto livello di competenza delle strutture sanitarie regionali e la determinazione nel migliorare costantemente l'offerta sanitaria.

La donazione a cuore fermo (DCD) si differenzia dalla donazione tradizionale, che avviene dopo la morte cerebrale, poiché gli organi vengono prelevati dopo l'arresto cardiaco irreversibile del paziente, certificato dopo venti minuti di assenza di attività cardiaca. La procedura richiede una gestione altamente specialistica e tecnologie avanzate, come l'Ecmo, per preservare la funzionalità degli organi in attesa del trapianto.

Un team multidisciplinare di 50 professionisti del Policlinico di Bari, tra cui cardiochirurghi, chirurghi, urologi, anestesisti-rianimatori, perfusionisti, microbiologi, patologi clinici, cardiologi, nefrologi, gastroenterologi, chirurghi, radiologi, infermieri, medici del centro regionale trapianti, medici in formazione, medici di laboratorio, infettivologi e medici del servizio trasfusionale e tipizzazione tissutale, è stato coinvolto nelle delicate operazioni.

L'assessore regionale alla sanità, Raffaele Piemontese, ha espresso il suo ringraziamento a tutti i professionisti che hanno reso possibile questo traguardo e ha rivolto un pensiero speciale alle famiglie dei donatori, sottolineando come l'atto della donazione sia un modo straordinario per restituire speranza.

Il primo prelievo è stato effettuato sabato 1 febbraio e ha permesso il trapianto di cuore e fegato. Il secondo prelievo, avvenuto mercoledì 5 febbraio, è stato effettuato su un donatore di 83 anni, il cui cuore è stato trapiantato con successo, rappresentando un caso eccezionale nella letteratura mondiale.

"In Puglia stiamo riscrivendo la storia della valutazione degli organi", ha spiegato il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro Regionale Trapianti in Puglia, evidenziando come, grazie alla perfusione, sia possibile utilizzare organi che fino a pochi anni fa non sarebbero stati considerati idonei al trapianto.

"Con il prelievo di organi da donatore a cuore fermo realizziamo un obiettivo fondamentale per la crescita del programma trapianti in Puglia", ha concluso il direttore generale Antonio Sanguedolce, sottolineando la sinergia tra le unità operative coinvolte e l'impegno a investire in personale e tecnologie per ampliare le capacità operative e garantire maggiori opportunità di trapianto.

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