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Agricoltura
10 Febbraio 2025 - 10:07
Carciofi - archivio
BRINDISI - Prezzi dei carciofi inaccettabili, con un aumento di oltre cinque volte dal campo alla tavola. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che ha rilevato come il prezzo di un carciofo passi da 0,20 euro al produttore a oltre 1 euro al consumatore. Una forbice troppo ampia, che penalizza sia gli agricoltori che le famiglie.
A pesare su questa situazione, l'invasione di carciofi provenienti dall'estero, in particolare da Egitto e Tunisia, che vengono venduti a prezzi inferiori, creando una concorrenza sleale per i produttori locali. Coldiretti chiede controlli serrati da parte dei vigili dell'annona per verificare l'origine dei prodotti in vendita e tutelare i consumatori.
"Con l'inflazione alimentare che frena i consumi, le famiglie sono costrette a tagliare gli acquisti, mentre i costi della logistica incidono per un terzo sul prezzo finale di frutta e verdura", denuncia Giovanni Ripa, presidente di Coldiretti Brindisi. "SiSpeculazioni inaccettabili, soprattutto in un momento di crisi come questo".
Coldiretti Puglia invita i consumatori a prestare attenzione alla provenienza dei prodotti e a scegliere carciofi Made in Puglia, per sostenere l'economia locale e il lavoro degli agricoltori. La regione produce oltre 1,2 milioni di quintali di carciofi, di cui 475mila nella sola provincia di Brindisi, famosa per il suo carciofo IGP.
L'associazione di categoria punta il dito anche contro la mancanza di reciprocità negli accordi commerciali con i Paesi extraeuropei, che consente l'importazione di prodotti realizzati con standard inferiori a quelli europei. Senza dimenticare la necessità di armonizzare le normative sull'uso di fitosanitari all'interno dell'UE, per garantire parità di condizioni agli agricoltori italiani.
"Occorre una maggiore trasparenza nella filiera e un impegno concreto per difendere i produttori e i consumatori", conclude Coldiretti Puglia. "La vendita diretta dei prodotti agricoli in azienda rappresenta un'opportunità per entrambi, all'insegna della sicurezza alimentare e di un rapporto trasparente".
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