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Bari

I conti della Sanità pugliese: "Serve responsabilità, non allarmismo"

“La salute non può diventare terreno di scontro politico", affermano i rappresentanti democratici Paolo Campo e Domenico De Santis

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Medici al lavoro - archivio

BARI - Negli ultimi dieci anni, la Puglia ha compiuto significativi passi avanti nel settore sanitario, consolidandosi come la prima regione del Mezzogiorno per i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e l'undicesima a livello nazionale. Un risultato frutto di investimenti mirati e di una gestione che ha puntato su efficienza e potenziamento dell'offerta assistenziale. Tuttavia, negli ultimi giorni si sono moltiplicate dichiarazioni che mettono in dubbio la tenuta finanziaria del sistema, alimentando polemiche e preoccupazioni tra cittadini e operatori del settore.

Dibattito acceso sulle risorse sanitarie

Le critiche sulla stabilità economica della sanità pugliese provengono da esponenti istituzionali, che paventano rischi per la sostenibilità del servizio. Tuttavia, secondo il Partito Democratico, tali allarmi sarebbero infondati e basati su dati parziali. “Parlare di emergenza finanziaria senza un'analisi completa rischia solo di generare incertezza e sfiducia”, affermano Paolo Campo, capogruppo PD in Consiglio regionale, e Domenico De Santis, segretario regionale del partito.

Le criticità non sono solo pugliesi

La Puglia, come tutte le altre regioni italiane, deve affrontare problematiche comuni, come il superamento dei tetti di spesa farmaceutica e le lunghe liste d'attesa. Questioni che, secondo il PD, richiederebbero un intervento deciso da parte del Governo nazionale per il potenziamento del Fondo Sanitario Nazionale. Finora, tuttavia, le richieste di maggiori risorse non hanno trovato riscontro, mentre il centrodestra, accusano i dem, sembra favorire strategie che rischiano di indebolire il welfare universale.

Vincoli finanziari e necessità di riforme

Secondo i rappresentanti del Partito Democratico, invece di introdurre nuovi strumenti di controllo finanziario che aggraverebbero ulteriormente la situazione, occorrerebbe rivedere le norme esistenti. “Le leggi pensate per contenere la spesa hanno finito per generare inefficienze e complicare la gestione sanitaria”, sostengono Campo e De Santis, sottolineando l'urgenza di una riforma che consenta di migliorare il funzionamento del sistema senza penalizzare i cittadini.

La priorità resta la tutela dei pazienti

Al centro del dibattito dovrebbe restare un principio fondamentale: garantire cure tempestive e di qualità. La sanità pubblica, avvertono dal PD, non può essere vittima di strategie politiche o di restrizioni finanziarie che ne compromettano l'efficacia. “La salute non può diventare terreno di scontro politico. Servono risorse, investimenti e scelte responsabili per proteggere il diritto alla cura di tutti i cittadini”, concludono i rappresentanti democratici.

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