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Il processo

Ambiente Svenduto, archiviata la posizione di Florido

Esce dal processo l'ex presidente della Provincia. Ecco perché

Gianni Florido

Gianni Florido

Gianni Florido è fuori dal processo Ambiente Svenduto. I reati che gli sono stati contestati sono finiti, come prevedibile, in prescrizione e la sua posizione è stata archiviata. L’annullamento del processo di primo grado che si è celebrato a Taranto e oggi trasferito a Potenza ha impedito quindi di giungere ad un definitivo grado di giudizio. Certo della sua innocenza, l’ex presidente della Provincia, infatti, nonostante l’intervenuta prescrizione aveva presentato appello dopo la condanna subita in primo grado con l’accusa di tentata concussione. L’annullamento del lunghissimo processo e il decreto di archiviazione gli impedirà il diritto di essere giudicato e riconosciuto innocente, come nelle sue aspettative.

All’indomani dell’annullamento della sentenza di primo grado, Florido (nella foto ai tempi in cui era presidente della Provincia), affidò le sue sensazioni e la sua amarezza ad un post su facebook: «Lo spostamento a Potenza del processo “Ambiente Svenduto” per quanto riguarda la mia posizione, in sostanza non modifica nulla. L’annullamento della sentenza di primo grado non cancella la condanna di primo grado poiché essa era stata cancellata dalla prescrizione intervenuta ben prima del processo di appello. Nonostante ciò con i miei legali avevamo proposto appello poiché speravamo che i giudici potessero entrare nel merito della sentenza di condanna e spiegarci quale utilità avrei avuto nei presunti comportamenti concussivi, visto che i giudici di primo grado nelle motivazioni della sentenza nel riconoscermi le attenuanti generiche affermavano che le “meritavo” poiché da incensurato, da ex sindacalista e da Presidente della Provincia avevo agito “… nella sola ragione pratica di tutelare l’occupazione dei dipendenti dell’Ilva…”. Quando il pm di Potenza dovrà fare i rinvii a giudizio, prenderà atto che il reato a me ascritto è prescritto e quindi dovrà archiviare la mia posizione. Dodici anni di sofferenza, l’onta di sette giorni di carcere e sei mesi di domiciliari».

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