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I carabinieri rendono omaggio all’eroismo del brigadiere Salvatore Pietrocòla

Al Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare una cerimonia solenne per ricordare il sacrificio della Medaglia d’Oro al Valor Militare

La cerimonia al Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari

La cerimonia al Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari

BARI - Si è tenuta questa mattina, presso il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari, la cerimonia commemorativa in onore del Brigadiere Salvatore Pietrocòla, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare per il suo eroismo in battaglia.

All’evento hanno preso parte i familiari del sottufficiale, il Generale di Brigata Gianluca Trombetti, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari, il Sindaco di Minervino Murge, Maria Laura Mancini, e la Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Pietrocòla-Mazzini”, Angela De Sario. Presenti anche rappresentanze dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri e dei Forestali in congedo, delle associazioni professionali a carattere sindacale e un folto gruppo di studenti dell’istituto intitolato all’eroe. In un momento particolarmente sentito, i giovani hanno deposto una composizione floreale in onore di tutti i Caduti.

Dopo la benedizione impartita dal Cappellano militare dell’Esercito, Don Luciano Cassano, il Tenente Colonnello Cosimo Delibero, Direttore del Sacrario, ha consegnato agli ospiti dei simbolici ricordi dell’evento.

Uno dei passaggi più toccanti della cerimonia è stato il ricordo del Generale Trombetti, che ha sottolineato il coraggio e l’abnegazione di Salvatore Pietrocòla, un giovane carabiniere che scelse di servire con dedizione e spirito di sacrificio, incarnando i valori dell’Arma. Un esempio di fedeltà e determinazione che, ancora oggi, ispira le nuove generazioni.

Un giovane soldato che scelse il sacrificio

Nato a Minervino Murge il 16 dicembre 1905, Salvatore Pietrocola entrò nell’Arma a soli 18 anni, animato da una profonda vocazione al servizio. In breve tempo si distinse per coraggio e determinazione, guadagnandosi la promozione a Vice Brigadiere. Animato da un forte senso del dovere, si offrì volontario per le missioni all’estero, partendo per la Somalia. Qui chiese con insistenza incarichi di comando, ottenendo infine l’assegnazione alle truppe del Generale Bergonzoli.

Fu protagonista della battaglia del Ganale Doria, combattuta tra l’11 gennaio e il 2 febbraio 1936 nell’ambito della guerra italo-etiopica. Durante lo scontro, si distinse per il suo valore nella difesa di Neghelli e nelle operazioni contro il brigantaggio. Il 2 febbraio 1936, la sua colonna venne attaccata sulla via del ritorno. Alla morte del proprio capitano, Pietrocola, invece di arretrare, incitò i commilitoni a reagire, guidandoli in un assalto che riuscì a rompere l’accerchiamento e portare alla vittoria.

Ferito gravemente, continuò a combattere fino all’ultimo respiro. Le sue gesta vennero celebrate dal Generale Bergonzoli, che lo commemorò con parole cariche di ammirazione:

"Nessuno più di me ha avuto modo di conoscere e apprezzare le qualità eccelse del Brigadiere Salvatore Pietrocòla. Nessuno più di me è convinto che la massima ricompensa al Valore sia il degno riconoscimento per quest’uomo straordinario."

La motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare ne consacra per sempre il sacrificio:

"Partecipò a tutti i combattimenti della battaglia del Ganale Doria distinguendosi per esemplare coraggio, ardimento e sprezzo del pericolo. A Malca Guba, in un momento estremamente critico, visto cadere il suo capitano, incitava e trascinava all'assalto i pochi uomini superstiti. Ferito gravemente, continuava a combattere fino a che una seconda e mortale ferita troncava la generosa esistenza. Fulgido esempio di eroismo e di spirito di sacrificio."

Un tributo doveroso a un uomo che ha scritto con il suo sangue una pagina di storia e che, ancora oggi, è simbolo di dedizione, onore e coraggio.

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