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Bari

Migranti con protezione internazionale senza casa né cibo: l’allarme sul sistema di accoglienza

Decine di persone costrette a vivere per strada dopo l’uscita dal Cara di Bari. Attivisti: “Senza un domicilio restano senza diritti, abbandonati nel limbo della burocrazia”

Il Centro accoglienza richieste di asilo (Cara) di Bari - archivio

Il Centro accoglienza richieste di asilo (Cara) di Bari - archivio

BARI - Decine di migranti ospitati nel Cara di Bari, dopo aver ottenuto la protezione internazionale, si trovano in una situazione drammatica: senza una casa, senza cibo e senza alcuna prospettiva di inserimento. Il motivo? Il ridimensionamento del sistema Sai, i percorsi di seconda accoglienza che dovrebbero garantire un passaggio graduale verso l’autonomia.

L'allarme dei migranti: "Siamo già in strada"
A denunciare la situazione sono gli stessi migranti, costretti a lasciare il centro senza alternative concrete. "Io vivo già per strada", racconta uno di loro. "Ad altri è stato detto che dovranno andarsene nel giro di pochi giorni, ma non sappiamo dove andare". Secondo le stime, diverse decine di persone si ritroveranno a breve nella stessa condizione.

Accoglienza interrotta, diritti negati
Il problema, secondo lo sportello sindacale Fuorimercato, è il collasso della seconda accoglienza, che di fatto svuota di significato la protezione internazionale. "Sulla carta ricevono tutela, ma nella realtà non hanno diritto a un alloggio, neppure temporaneo. Senza un domicilio, inoltre, non possono convertire la protezione in documenti validi, il che significa niente accesso ai servizi essenziali e difficoltà a spostarsi liberamente".

"Un sistema che genera invisibili e sfruttati"
I migranti vengono inseriti in liste d’attesa comunali, senza indicazioni su dove vivere o su come procurarsi beni di prima necessità. "È una situazione gravissima", sottolineano gli attivisti. "Si sta creando un esercito di invisibili, persone senza diritti e facilmente ricattabili, soprattutto nel mondo del lavoro".

L'appello alle istituzioni: "Serve una soluzione immediata"
Di fronte a questa emergenza, i migranti si rivolgono alla Prefettura e agli enti locali, chiedendo un intervento urgente. "Chiediamo solo ciò che la comunità internazionale prevede: un sistema di accoglienza che non lasci le persone nel limbo, senza casa e senza futuro".

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