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Brindisi, al via la raccolta di progetti per la riconversione dell'ex centrale a carbone

Il governo accelera sulla trasformazione dell'area industriale, aziende chiamate a presentare proposte di investimento

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Mauro D'Attis

BRINDISI - Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di aziende pronte a investire nella riconversione dell'ex centrale a carbone di Brindisi. Il processo, seguito con attenzione dal ministro Adolfo Urso, rappresenta un'opportunità chiave per il rilancio economico, produttivo e sociale del territorio.

L'annuncio del commissario regionale di Forza Italia

Il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D'Attis, ha evidenziato l'importanza di questa iniziativa, sottolineando che si tratta di un passo decisivo per attuare le disposizioni di legge frutto di un emendamento del partito. "Ora ci aspettiamo una partecipazione significativa da parte delle aziende interessate, per programmare un rilancio economico concreto", ha dichiarato D'Attis.

Il ruolo del Comitato di Coordinamento per il phase-out dal carbone

Il Comitato per il coordinamento del phase-out dal carbone della centrale Enel di Brindisi, istituito ai sensi del Decreto Legge 50/2022, ha avviato la raccolta delle proposte progettuali. L'obiettivo è garantire la massima trasparenza e facilitare l'accesso a un numero ampio di iniziative per la trasformazione dell'area industriale.

Le imprese interessate potranno presentare la propria proposta compilando l'apposita scheda e inviandola al Ministero delle Imprese e del Made in Italy all'indirizzo e-mail manifestazioniinteressebrindisi@mise.gov.it entro la mezzanotte del 17 marzo 2025. Sarà possibile allegare documentazione aggiuntiva per descrivere nel dettaglio il progetto.

I criteri di valutazione e i prossimi passi

Tutte le proposte saranno esaminate dal Ministero e trasmesse ai componenti del Comitato di Coordinamento per le valutazioni successive. Il processo di selezione terrà conto della coerenza con le esigenze territoriali, della compatibilità ambientale, della solidità economico-finanziaria e della disponibilità delle aree da parte dei titolari.

Va precisato che questa raccolta di manifestazioni di interesse ha un valore puramente esplorativo e non garantisce alcun diritto automatico per i proponenti. La decisione finale sulla destinazione delle aree resterà comunque in capo ai rispettivi proprietari.

Con questa iniziativa, il governo punta a mettere in moto un processo di riconversione strategico per il futuro di Brindisi, offrendo nuove opportunità di sviluppo alle imprese che vorranno contribuire alla trasformazione di un'importante area industriale del Sud Italia.

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