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Bari
30 Gennaio 2025 - 15:19
Il raid vandalico al Municipio I di Bari
BARI – Un gruppo anarchico ha rivendicato l'assalto alla sede del Municipio 1 di Bari, avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 gennaio. L'azione, caratterizzata da scritte sui muri e dal lancio di una bomba carta, è stata giustificata in un testo pubblicato sul sito "Rivoluzione Anarchica", datato proprio 22 gennaio. Tra i messaggi tracciati sui muri spicca la frase "Vendetta per Ramy", in riferimento al giovane 19enne morto a Milano lo scorso novembre mentre era inseguito dai Carabinieri.
Il testo apparso sul sito non si limita alla rivendicazione dell'atto vandalico, ma contiene anche esplicite minacce rivolte a istituzioni e forze dell'ordine. "Inizieremo a colpire, a volte colpiremo forte, altre neanche ve ne accorgerete", si legge nel messaggio, che prosegue: "Siete tutti obiettivi, dal vigile al generale, dal Comune alla Prefettura". Nel documento viene utilizzata una terminologia che evita distinzioni di genere, con l'uso sistematico della "x" finale nelle parole.
Non manca un attacco diretto al Ministero dell'Interno e al ministro Piantedosi, destinatari di una minaccia precisa: "Ce la prenderemo con loro al momento giusto. Ora ci concentriamo su altro: sopravvivere e sabotare, individuare e colpire". Secondo il gruppo, la chiusura dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) potrà avvenire solo attraverso la rivolta dei detenuti stessi: "Noi saremo il fuoco della vendetta".
Nel messaggio si sottolinea che l'attacco aveva un obiettivo simbolico preciso: il Comune e la Prefettura. "Sono enti separati, ma complici", scrivono gli autori, rivendicando la natura intimidatoria del gesto nei confronti del prefetto Francesco Russo.
A corredo del messaggio, gli anarchici riportano un elenco di episodi in cui, a loro dire, i migranti sarebbero stati vittime di abusi e soprusi negli ultimi mesi. "Questi sono alcuni dei vostri crimini, questa lista serve a rendervi consapevoli che c'è chi vi osserva e non resta indifferente".
L’episodio ha acceso l’attenzione delle forze dell’ordine: la Digos e la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Bari hanno avviato indagini approfondite per verificare l'attendibilità della rivendicazione e individuare i responsabili. Al momento, fonti investigative non confermano ufficialmente l'autenticità del messaggio, ma si lavora per chiarire eventuali collegamenti con frange estremiste dell’area anarchica.
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